2018

Fuga di notizie dal Milan: Fassone fece spiare giornalisti e dirigenti

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Nuovi retroscena sul licenziamento di Fassone dal Milan: l’ex a. d. avrebbe fatto spiare giornalisti e dipendenti per scoprire chi era la talpa che spifferava notizie scomode su Yonghong

La vicenda del Milan di Yonghong Lì non è ancora terminata: con la causa intentata dall’ex amministratore delegato Marco Fassone ai nuovi vertici di Elliot (prima udienza il 29 gennaio prossimo) per il licenziamento di questa estate, il passato rischia di tornare a far visita ai rossoneri. Tanto più dopo le ultime incredibili rivelazioni di oggi riguardanti l’operato della gestione dello stesso Fassone lo scorso anno, quando ad un certo punto le notizie circa lo stato (poco solido) finanziario di Yonghong iniziarono a moltiplicarsi, così come le voci sulla presunta ricerca di nuovi soci e le difficoltà nel ricapitalizzare la società. Ne parlavano tutti, tv e giornali, ma probabilmente la fonte delle notizie (sicuramente vere) circolanti all’epoca era una misteriosa talpa interna. Per questo motivo proprio Fassone avrebbe deciso in prima persona di far pedinare alcuni giornalisti e di spiare alcuni dipendenti del Milan da lui sospettati di fare da insider del club.

La news, a suo modo allucinante, ha trovato conferma direttamente da Carpinvest, ovvero la società di investigazione privata (che aveva fatto sollecito ai nuovi padroni di Elliot per alciune fatture da 80mila euro non ancora pagate) cui l’ex a. d. si sarebbe affidato per pedinare quattro giornalisti: Enrico Currò e Luca Pagni de La Repubblica, Carlo Festa de Il Sole 24 Ore e Tobia De Stefano di Libero. Non solo: Fassone avrebbe richiesto i tabulati telefonici (su autorizzazione dei dipendenti stessi) anche di quattro dirigenti rossoneri – vale a dire Agata Frigerio, Giuseppe Mangiarano, Giovanna Zian e Angela Zucca – segno inequivocabile della totale mancanza di fiducia e del clima di incertezza che regnavano in quei giorni del Milan (il mandato di Carpinvest è iniziato il 19 febbraio 2018 ed è terminato il successivo 2 marzo). Una vicenda che potrebbe essere utilizzata anche come prova dell’infedeltà di Fassone che è costata caro…


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