2012

Catania, Pulvirenti: ?Firmo per sconfitta ogni due anni?

Pubblicato

su

CATANIA PULVIRENTI – Sembra aver digerito la sconfitta nel derby di Sicilia Antonino Pulvirenti, che ha analizzato la partita del Catania con serenità. «Quand’è che abbiamo perso l’ultimo derby? Metà novembre del 2010? Bene, sono pronto a firmare – e con me, ne sono certo, lo farebbero tutti i tifosi – per una sconfitta del Catania contro i rosa ogni due anni e passa… Vi dico che io, questa volta, l’ho vista in maniera diversa. La partita è stata preparata così come andava fatto e se devo trovare una pecca da addebitare alla squadra, beh, punto sulla troppa voglia di vincere. Ho sentito parlare di Catania scarico. No, non è così. Noi siamo entrati in campo per fare la partita. Esattamente come succede ogni volta che non giochiamo contro una grande. Ecco, alla squadra posso rimproverare la gestione di queste situazioni: non è scritto da nessuna parte che il risultato vada sbloccato subito, le partite durano novanta minuti e questo gruppo ha le qualità per imporsi; bisogna sapere leggere i momenti del match e colpire al momento opportuno. A questo dobbiamo aggiungere che il loro primo gol, che non poteva non condizionare l’incontro, è stato davvero frutto del caso: un doppio rimpallo ha favorito gli avversari, che hanno capitalizzato l’occasione. Si sono messi dietro e, in contropiede, hanno poi vinto la partita», ha dichiarato il patron del club etneo nell’intervista rilasciata per La Sicilia.

Senza che il Catania riuscisse a rendersi pericoloso, se non su palla inattiva.

«Ho rivisto la partita in televisione per rendermi conto, a freddo, di quel che è accaduto. Io dico che l’atteggiamento della squadra è positivo, che gioca sempre per vincere e che mi piace come si esprime, eccezion fatta per quella maturità che talvolta manca – in trasferta – nella gestione delle fasi delicate della gara. Le azioni su palla manovrata? Veramente io me ne ricordo almeno un paio nel primo tempo e altre due clamorose nella ripresa con Barrientos e Doukara…. Ve l’ho detto, l’ho rivista la partita… ».

Però non si è segnato e la sensazione è che senza Bergessio questa squadra perda molto.

«E io rispondo che senza Bergessio si è battuta 4-0 la Lazio e si è vinto 2-1 con il Chievo. No, non sono preoccupato per questo. Fra l’altro i nostri centrocampisti non di rado riescono ad inserirsi ed a fare gol. Morimoto e Doukara, in ogni caso, non hanno deluso e io non mi esibirei in giudizi trancianti: basta un nonnulla, fra l’altro, per cambiare la stagione e forse anche la carriera di un attaccante. Chissà, magari da qui a breve… ».

Insomma, lei punta sul Milan. Però una parola su Barrientos va spesa: Almiron sta fuori e rientra con una doppietta, il «Pitu» sta fuori e a Palermo si nota più per gli errori che per i colpi di genio. Come quando, a tu per tu, ha… passato il pallone a Benussi.

«Cominciamo col dire che Barrientos, a Palermo, è stato spesso oggetto di attenzioni particolari. Ma è normale per un giocatore talentuoso come lui. Diciamo che deve essere più pronto ad affrontare questi avversari. Il gol sbagliato? Sono momenti della stagione. Vedrete che il “Pitu” tornerà quello che conosciamo».

La fa facile, ma intanto i giocatori hanno ritenuto opportuno scusarsi con i tifosi.

«E di che cosa? Ci si scusa quando non si dà il massimo, ma io ho visto gente che in campo ha dato tutto fino all’ultimo secondo. Non a caso il Catania, nonostante il punteggio, ha chiuso la gara a ridosso dell’area del Palermo».

Gara conclusa con un bilancio pesantissimo fra infortunati e squalificati.

«Ecco, la nota negativa è questa: Spolli e Gomez ammoniti frettolosamente dall’arbitro e, essendo in diffida, squalificati. Per il resto, Izco si è fermato in tempo e potremo provare a recuperarlo, mentre non escludo contro il Milan un rientro di Bergessio».

Che non sarebbe male.

«Diciamo che darebbe più possibilità di scelta all’allenatore, ma io sono certo che contro i rossoneri ce la giocheremo comunque».

A dispetto della tradizione?

«Penso proprio di sì. Se firmo per un pareggio? Io punto sempre alla vittoria. E prima o poi ci toglieremo lo sfizio di battere il Milan anche in campionato. Lo abbiamo fatto soltanto in Coppa Italia qualche anno fa, ma con i tre punti in palio sarebbe un’altra cosa».

Quanto potrebbero influire, in questa sfida, i rispettivi risultati dell’ultimo turno?

«Per loro non penso che influiranno: il Milan è una squadra sulla breccia da sempre e la vittoria sulla Juve nulla aggiunge e nulla toglie… Nel nostro caso mi auguro che il Catania faccia tesoro della sconfitta di Palermo: questo è uno schiaffo che può servire».

Voi potreste essere rimaneggiati, ma loro potrebbero essere stanchi dopo il tour de force delle ultime settimane.

«Non ci credo. Loro sono una squadra abituata da sempre a giocare ogni tre giorni ed a gestire questi momenti: nessun vantaggio, per il Catania, sotto questo punto di vista, ma la certezza di doversela giocare puntando solo sulle proprie forze».

Dopo il Milan il calendario si fa in discesa: Siena in trasferta, Samp in casa, Pescara in trasferta. Che bottino si può rimediare?

«Non mi pongo limiti. E lo dico sottolineando che in questo campionato avversari facili non ce ne sono. Però è inutile fare tabelle, sapete come la penso: prima si pensa al Milan e poi al resto».

Ultima domanda: ma questo Catania arriverà prima del Palermo in classifica?

«Non faccio la corsa sul Palermo, sono abituato a guardare in casa mia. Di sicuro c’è che noi pensiamo a crescere, a migliorarci, anno dopo anno. No, non ho tempo né voglia di guardare in casa d’altri… ».

Exit mobile version