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2012

Catania, Pulvirenti: “Chiarirò con Montella. Barrientos…”

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CATANIA PULVIRENTI – Ha sbollito la rabbia, che era esplosa al termine della contestata gara con la Juventus, ma Pulvirenti non dimentica gli errori arbitrali: «Quella fu l’espressione istintiva e spontanea di uno stato d’animo per un grosso danno appena subito (il gol regolare annullato a Bergessio dietro l’intervento della panchina della Juve, ndr). Tutti hanno capito. Detto questo, a mio avviso l’aggiunta degli arbitri di linea ha creato un po’ di confusione, non c’è stata la cosiddetta amalgama. È arrivato il momento della tecnologia in campo. Il calcio moderno viaggia a una velocità tale che non ci si può più affidare solo all’occhio umano», ha dichiarato alla Gazzetta dello Sport il presidente del Catania, che ha proseguito: «Credo ci manchi qualche punto per i noti torti arbitrali subiti. Ma il comportamento in campo è quello che mi aspettavo. Abbiamo lavorato in prospettiva, se consideriamo che il più anziano che abbiamo acquistato è Frison che ha 24 anni e stiamo bene così. In attacco abbiamo puntato su Morimoto come vice Bergessio, poi è arrivato anche Doukara motivo per cui abbiamo lasciato partire Antenucci che veniva da un ottimo campionato di B col Toro. Non dimentichiamo che Bergessio senza i 2 gol annullati ingiustamente (contro Parma e Juve, ndr) sarebbe già a quota 5. A gennaio comunque se ci sarà da fare qualcosa non ci tireremo indietro».

Il numero 1 del club etneo ha poi accennato al rapporto incrinato con Montella: «Intanto mi complimento per ciò che sta facendo a Firenze, ma di questo non avevo dubbi. Così come so che è una persona per bene, dobbiamo solo chiarire un paio di cose a quattr’occhi».

Infine, ha concluso parlando di Castro e Barrientos: «Castro mi ha sorpreso per la sua facilità di adattamento. In genere un argentino, per di più fantasista ha bisogno di più tempo per ambientarsi. Via Barrientos? Nient’affatto. Il Pitu rimarrà qui per reciproca volontà. La sua  è stata un’ingenuità della quale si è subito scusato. Il calcio a Nocerino lo archivio come una debolezza. Forse non tutti sanno le pene dell’inferno che ha dovuto passare questo ragazzo da quando è arrivato in Italia. Altri al suo posto avrebbero smesso».