2012
Catania, Pulvirenti: “Barrientos sarà multato”
CATANIA PULVIRENTI – Dalla trasferta sarda Pulvirenti è tornato con il sorriso, smorzato però dalla reazione di Barrientos alla sosituzione di Maran: «Non mi è piaciuta ma non voglio entrare nell’argomento. Dico soltanto che Barrientos sa perfettamente che da noi ci sono delle regole che vanno rispettate e che lui per quel che ha fatto sarà multato. Stop! Queste sono cose che si discutono nei luoghi deputati e non certo sulle pagine dei giornali», ha dichiarato il presidente del Catania, nell’intervista rilasciata per La Sicilia.
In verità ci sarebbe anche da affrontare la discussione legata all’improvvisa esclusione di Almiron.
«E per quale motivo? Si tratta di una scelta tattica. Del resto, il lavoro che si fa durante la settimana a cosa serve? In passato è toccato ad altri andare in panchina – mi riferisco ad Alvarez e allo stesso Barrientos – questa volta è toccato ad Almiron. Ci sta che l’allenatore decida di farti rifiatare».
Non è che anche le reazioni di Almiron alle sostituzioni hanno un po’ contribuito all’avvicendamento con Biagianti?
«Non ho visto nulla di tutto questo. Almiron sa perfettamente che le sostituzioni fanno parte del gioco, è un professionista e le accetta senza problemi. D’altra parte credo sia una questione di rispetto. Quando tu esci – e parlo in generale, non certo di Almiron – è un tuo compagno che entra. Ed è un compagno che in settimana ha lavorato come te. Anzi, è uno che va encomiato, perché pur giocando di meno dà il massimo negli allenamenti, permettendoti di lavorare al top e di fare la prestazione quando la domenica si va in campo per l’impegno ufficiale».
Chiuso il capitolo delle polemiche, passiamo al pareggio di Cagliari.
«Un risultato che mi soddisfa. Noi venivamo dal 4-0 alla Lazio e c’era il rischio di pagare l’eccesso di entusiasmo dopo quella batosta rifilata ad una grande. Invece la squadra ha dimostrato un certo grado di maturità, tecnico e caratteriale, andando a fare il risultato in un campo infuocato come quello dei sardi».
Queste, però, era una di quelle partite da cui sarebbe anche potuta venire una vittoria.
«Ma sarebbe potuta venire anche una sconfitta. Vi invito a ricordare che giochiamo in Serie A e che i risultati clamorosi sono all’ordine del giorno proprio in virtù dell’equilibrio che persiste in questo campionato. No, non sono rammaricato per il pari. Io credo che sia giusto guardare a noi e dare continuità di prestazioni e di risultati. Siamo in crescita e dobbiamo dimostrarlo domenica dopo domenica».
Ovvero contro i prossimi avversari del Chievo: cosa si aspetta dalla squadra?
«Che lavori bene in settimana e che giochi da Catania. In fin dei conti quest’anno abbiamo sempre fatto bene. Secondo me non a Firenze, ma a Bologna siamo un po’ mancati nella gestione del livello di attenzione. E’ impensabile che il Catania abbia perso 4-0 su quel campo».
E’ il passato. Adesso c’è da affrontare il futuro. Il Chievo, con cui la tradizione non vi è favorevole, e poi, subito dopo, il derby col Palermo.
«Niente discorsi sul derby. Occorre concentrarsi esclusivamente sul Chievo. La tradizione? Conta fino ad un certo punto. Anzi, con la tradizione non si vincono le partite».
Certo che il prossimo ciclo di incontri, Milan a parte, non è proibitivo. Con le grandi avete sempre fatto bene, quindi con le piccole…
«Non guardo ad altra partita se non a quella del Chievo. Posso solo dire che sono molto soddisfatto per quanto fatto fino ad oggi, nella consapevolezza che, per i motivi più svariati, ci manca più di qualche punto. Che quota punti spero di raggiungere a Natale? Non ci penso. Mi basta che il Catania continui a fare quello che sta facendo oggi».
Ultime domande. Chi l’ha sorpresa in questo avvio di stagione?
«Dei vecchi nessuno. Sapevo e so quel che possono dare gente come Andujar ed Alvarez. Punto, perciò, su Castro: sono rimasto molto impressionato, non pensavo che si sarebbe ambientato subito nel nostro campionato. Sono certo che disputerà una grande stagione. Sempre dei nuovi un occhio di riguardo credo che lo meritino Doukara e Rolin».
Anche se Bergessio….
«Bergessio è il titolare e quest’anno ha sempre fatto bene. Doukara è un giovane che fino all’anno scorso faceva la Seconda divisione. Sta andando bene, ha convinto Maran a tenerlo con la fatica spesa durante il ritiro. Certo, è giovane e deve migliorare, ma quello che ha fatto a Cagliari, in quella bolgia, va a suo merito. Sappiamo che possiamo puntare anche su di lui».