2012

Catania, Legrottaglie: “Sfida speciale contro Chievo”

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CATANIA CHIEVO VERONA LEGROTTAGLIE – Sarà anche per Nicola Legrottaglie una sfida contro il passato: oltre a Maran, che nei panni di calciatore ha vestito anche la maglia del Chievo Verona, anche il difensore del Catania ha un passato “clivense”. Intervistato da La Sicilia, Legrottaglie ha ripercorso quegli anni e, tornato sul presente, analizzato il momento della squadra etnea: «Non è la prima volta, non sarà l’ultima. Ma il confronto personale con il Chievo è sempre una partita speciale. Sono abituato a incrociare squadre con le quali ho vissuto stagioni esaltanti, nel recente passato».

Quanto importante è stata quella parentesi che si è estesa dal 1998 al 2003?

«Se andiamo a rileggere i risultati di quel ciclo e le promozioni conquistate sul campo, certo che è stato un periodo favoloso. Anche perché quella piccola realtà si faceva strada e arrivavano veramente tutti i migliori allenatori, le troupe di mezzo mondo a filmare gli allenamenti. Sembravamo di stare al centro del Mondo».

In effetti giocavate un calcio efficace e spettacolare.

«C’era la giusta alchimia, quella parentesi iniziale è rimasta nella mente di tutti, perché una piccola realtà che riesce a farsi spazio tra le grandi, fa sempre effetto».

Oggi il Chievo si rinnova e continua a inseguire salvezze più che agevoli, in Serie A.

«L’esperienza, l’organizzazione hanno permesso una continuità che quasi quasi adesso fa parte dell’ordinario».

A Verona lei ha giocato talmente bene da meritare l’azzurro.

«La convocazione di Trapattoni risale proprio a quel periodo, era il 2002, ma tutta la squadra si esprimeva al top, giocando a memoria, si può dire».

Com’era il suo compagno Eugenio Corini e com’è adesso?

«E’ bravo, allena una realtà che conosce alla perfezione, ha ottenuto ottimi risultati, è una persona per bene, uno che il calcio lo studia da anni e anni. E i risultati ottenuti in avvio della sua gestione confermano la bontà della sua… scuola».

Dopo il pari di Cagliari quale sensazione le resta, Legrottaglie?

«La solidità del gruppo ha favorito il raggiungimento di un risultato positivo, per cui confermo che si tratta di un punto guadagnato. Tuttavia, dico sempre, che in questi casi c’è mancata la stoccata vincente. Avremmo potuto ottenerla anche alla fine del match».

Lei ci ha anche perlato in termini lusinghieri di Doukara. Che giochi il franco senegalese o Bergessio non importa. Ma quanto sta crescendo il primo?

«E’ bravo, è una promessa, quando ha giocato al centro dell’attacco, contro Lazio e Cagliari, è stato utile alla squadra. E’ umile, ha voglia di migliorare».

Quanto serve un successo al Massimino dopo il pari in Sardegna?

«Sarebbe la logica conseguenza dei miglioramenti che stiamo pian pianino mostrando».

La difesa resta inviolata da due partite. Altro segnale innegabile.

«Attenzione, impegno, il fatto di volersi migliorare giorno dopo giorno. Elementi che portano a queste cifre confortanti. L’importante è non fermarsi e, se possibile, migliorare il dato di settimana in settimana».

Come arginare la forza offensiva avversaria?

«Come dice il nostro allenatore, serve concentrazione. Mai tralasciare i minimi particolari».

Legrottaglie, per rendere questa domenica completa in tutti i sensi, mancherebbe un suo gol determinante.

«Magari, fino a oggi non ho segnato, nella stagione passata ho messo a segno cinque gol. Sarebbe ora, dovrei e vorrei sbloccarmi».

Esulterebbe?

«Perché non dovrei? ».

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