Catania, Biagianti: "Grazie a società e mister" - Calcio News 24
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2012

Catania, Biagianti: “Grazie a società e mister”

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CATANIA BIAGIANTI – Bersaglio delle critiche di una parte della tifoseria etnea, Marco Biagianti ha parlato a La Sicilia della rabbia e al tempo stesso serenità che mette in campo: «La rabbia la metto ogni qual volta entro in campo. Che sia partita o allenamento poco importa. C’è sempre la voglia di progredire e di lottare con impeto per avere spazio».

Lo spazio che, zitto zitto, lei si è conquistato. E con pieno merito.

«Sono felice che l’allenatore mi dia fiducia. Io cerco di rendere al massimo, facendo leva sulle sensazioni positive che si colgono durante la settimana».

Eppure, Biagianti, c’è una parte di pubblico che rimane scettico.

«Non ne vorrei parlare per non alimentare discorsi polemici».

Sarebbe meglio chiarire. Adesso e mai più in futuro.

«Lo sa che cosa mi dispiace? Il fatto che qualcuno ha dimenticato in fretta tutto quello che, in sei anni di militanza rossazzurra, ho fatto per questa società».

La dirigenza non la pensa così.

«E di questo sono fiero, ma sentire i fischi allo stadio non è piacevole. Per me come per tutti i miei compagni».

I fischi arrivano quando si sbaglia, di solito.

«Certo, e capita a tutti di sbagliare. Figuriamoci. Sbaglio mille volte anche io, ma nel calcio chi è perfetto? Messi? Sì, forse soltanto lui e qualcun altro».

Insomma, lei va avanti sereno perché sta giocando meglio di prima.

«Tornare è stato già un grande risultato, se ripenso a quel che ho patito negli ultimi tempi. Ma la continuità si acquista giocando e allenandosi in un certo modo».

Lei, Biagianti, si è ripreso il Catania lottando come un gregario.

«Mai mi sono sentito lontano da questa realtà, giocare è sempre un’altra cosa».

E a Cagliari abbiamo notato aperture, tocchi di prima, corsa per ripiegare e inserimenti.

«Fanno parte del bagaglio di tutti noi, io giocando di più ho riacquistato la sicurezza dei tempi passati».

A Cagliari Maran ha commentato: è stato un buon punto.

«Condivido in pieno perché gli avversari erano bene organizzati, era difficile trovare spazio. Ci abbiamo provato più volte, specialmente nel primo tempo. Nella ripresa si è alzata la manovra del Cagliari, ma non abbiamo rischiato moltissimo, a parte le due grandi parate di Andujar alla fine dei primi 45 minuti».

Gli obiettivi possono crescere?

«Sempre, ma guardiamo soltanto al prossimo impegno».

Il Chievo, ecco. Che avversario è per il Catania? Sempre difficile da ostacolare, almeno per il suo gruppo.

«Chi è disposto a cedere facilmente? Sarà una partita complicata da affrontare, ma dopo questa prestazione e il punto di Cagliari si può restare ottimisti».

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