2018

Cassano riparte: «Voglio fare il ds. Icardi nel ’99 non avrebbe giocato»

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Antonio Cassano ha appeso le scarpe al chiodo ed è pronto a ripartire con un nuovo ruolo. Ecco le sue dichiarazioni

Antonio Cassano nuovo direttore sportivo? FantAntonio si intravede dietro a una scrivania dopo aver appeso le scarpe al chiodo. Il barese ha parlato del suo futuro e ha strizzato l’occhio alla Sampdoria: «Mi piacerebbe restare nel mondo del calcio – dice al Secolo XIX – Mi piacerebbe entrare nell’area tecnica di un club, come direttore sportivo, come osservatore. Due esempi? Ausilio dell’Inter che è un top club e Rossi del Sassuolo che è un club all’avanguardia. Non l’ho mai fatto, non posso sapere se sono bravo o no. Ma mi piacerebbe contribuire a costruire un progetto, seguendo l’istinto del mio calcio. Che, per capirci, è quello che va dal 1999 a sette, otto anni fa».

Cassano critica Icardi e il calcio attuale: «Quando ho iniziato, nel ’99, c’erano Pirlo, Cozza e Baronio alla Reggina. A quei tempi il calcio italiano era fatto di tanti numeri 10, Baggio, Totti, Del Piero, io, e tanti bravi difensori. Adesso impera il guardiolismo, ma di Guardiola ce n’è uno nel mondo. E nel calcio italiano poca qualità adatta a quella filosofia. E’ per questo che dico che il livello della A è modesto, non voglio essere snob. Se Icardi fosse stato all’Inter si sarebbe trovato davanti Ronaldo e Vieri, avrebbe giocato?». Il barese ha parlato anche della Sampdoria: «Sarei dovuto andare al Genoa, anzi con il presidente Preziosi l’accordo era già fatto Ricevo la telefonata del mio ex procuratore e mi dice ‘guarda c’è anche la Samp che ti vuole’. A quel punto dovevo scegliere e ho scelto la Samp. E adesso, a bocce ferme, posso anche dire che alla Sampdoria, e un po’ anche al Parma, ho fatto vedere il mio calcio migliore». Chiosa sul futuro: «Al prossimo corso a Coverciano mi iscrivo di nuovo e stavolta partecipo. Poi chiaramente dopo devo trovare qualcuno che abbia fiducia in me. Se lo farei nella Sampdoria? Assolutamente sì. Ferrero è un presidente molto sveglio come piace a me, che sa muoversi. Romei mi ricorda molto Galliani, competenza calcistica e manageriale».

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