2015
Cassani: «Pronti a sacrifici per il Parma»
Il laterale del club ducale sulla crisi societaria
Ha indossato la fascia di capitano dopo l’espulsione di Alessandro Lucarelli e guidato il Parma contro il Torino senza però riuscire ad evitare la sconfitta. Parliamo di Mattia Cassani, che al termine della partita ha commentato la prestazione della squadra: «L’arbitro ha dato un’ammonizione ad Alessandro, poi lui ha alzato un po’ i toni. Non ero vicino, non ho sentito. Ci voleva un minimo di buon senso. Probabilmente ha preso alla lettera il regolamento, con questa decisione forse un po’ troppo affrettata, lasciandoci in dieci per poco più di cinquanta minuti. Nel primo tempo, prima del loro gol, abbiamo avuto due o tre palle nitide per segnare che potevamo sfruttare meglio. Nel secondo tempo, nonostante l’inferiorità numerica, siamo stati compatti, abbiamo profuso sacrificio e attenzione, rischiando relativamente poco, tra l’altro avendo anche qualche occasione in avanti per arrivare al pareggio. Poi, nell’ultimo quarto d’ora, il loro raddoppio ha congelato la partita», ha dichiarato il laterale ai microfoni del sito ufficiale del Parma.
CRISI SOCIETARIA – Cassani ha poi parlato della situazione societaria del club ducale: «Da giovedì ci sono degli interlocutori seri, che sono qui per fare il bene del Parma, per la continuità di questa società. Noi dobbiamo solo pensare a lavorare sul campo ogni giorno e a confrontarci con loro fuori dal campo. Domani non sarò all’incontro con Tavecchio a Roma, ma sarò costantemente in contatto e aggiornato dai compagni che vi parteciperanno. Si va a sentire quali norme già da questa stagione possono essere attuate affinché una situazione come quella capitata a noi non si ripeta. Vogliamo garanzie su questo. Se non ci saranno date, se dopo le parole non si passerà ai fatti, noi siamo pronti ad agire autonomamente di nuovo».
SACRIFICI – Infine, il calciatore crociato ha parlato della possibilità di restare al Parma in caso di salvezza del titolo sportivo e di ripartenza dalla Serie B: «Sicuramente ci penso, però è prematuro. Adesso dobbiamo lasciar svolgere il giusto decorso a tutte le procedure. Sicuramente tanti miei compagni hanno a cuore questa società e tanti avranno voglia di rimanere per dimostrare che il Parma può tornare subito in A. Nell’immediato noi abbiamo la volontà di rinunciare a parte dei nostri emolumenti, rinegoziandoli con i curatori, per ridurre il debito sportivo del club rendendolo appetibile a un acquirente».