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Caso scommesse, il rapporto tra il calcio e il gioco legale
Le ultime notizie portano alla ribalta il tema del gioco legale, con diversi giocatori di primo piano a finire nella rete di quello illegale. Ecco le differenze e l’importanza del settore per tutta la filiera del calcio.
Se i casi di Nicolò Fagioli e Sandro Tonali sono stati ormai chiusi, quelli su Stephan El Shaarawy e Nicola Zalewski bollati come diffamazione e notizie false e quelli ancora su Nicolò Zaniolo come semplici errori, adesso il filone di indagine sulle scommesse illegali coinvolge anche Alessandro Florenzi. Nessuna puntata sul calcio, come richiesto dai Codici di Giustizia Sportiva per tutti i tesserati di club, ma solo qualche partita a Roulette e simili.
Un caso che sembra proprio non finire e su cui si è espresso anche il Ministro per lo Sport e per i Giovani del Governo Meloni, Andrea Abodi: “Il calciatore non può scommettere sul calcio, quello che è successo in queste settimane è che non solo scommettono, ma anche su siti illegali – ha dichiarato Abodi durante il convegno, andato in scena lo scorso 13 novembre, dal titolo “Evoluzione Demografica: il ruolo dello sport“– non ho la formula magica, per contrastare questa patologia oltre la prevenzione dobbiamo cercare di proteggere il legale dall’illegale”. Il vero nocciolo della questione è infatti la scelta di giocare su piattaforme non controllate, fuori dal circuito pubblico e legale.
“Una scelta che nasconde rischi e pericoli troppo spesso sottovalutati – secondo la redazione di ItalCasino – dato che le piattaforme di gambling che partecipano alla filiera dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato rispondono a precisi standard di sicurezza e di affidabilità, per tutelare sia la salute dell’utente sia i suoi dati, specie quelli economici”.
La questione economica è infatti centrale nella lotta tra gioco legale e illegale. Quest’ultimo, infatti, è da sempre in mano alle associazioni criminali, specie mafiose, e ogni anno sottrae al fisco e al comparto pubblico milioni di euro. Una perdita che riguarda poi da vicino anche il settore del calcio, alimentato anche dalle partnership e dalle collaborazioni con siti di infotainment legati proprio al betting e al gambling. “Un caso come quello che stiamo vivendo negli ultimi mesi può anche avere dei risvolti positivi: può spingere al cambiamento, all’azione di riforma, ad un maggiore controllo e ad una più vasta prevenzione”, spiegano ancora da ItalCasino, con un accento particolare sul ruolo dell’informazione e della sensibilizzazione dell’utente.
“Il giocatore che si rivolge ad un sito illegale potrebbe inconsapevolmente fornire denaro ad attività criminali che si nascondono dietro a quelle piattaforme e che vanno ad alimentare ulteriori comportamenti illeciti, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti, vendita di armi o la tratta di esseri umani”. Questo il parere di Giorgio Pastorino, esperto del settore dei giochi e oggi direttore di Yellow Grain Italia. Una battaglia, insomma, che non è solo sportiva ed economica, ma è culturale e sociale. Una battaglia che adesso arriva in un momento decisivo: quello dell’intervento deciso o del semplice lasciar correre.