2017
Caso Pogba, la Juventus non ha FIFA: ecco cosa può succedere
La Juventus non ha paura ma la FIFA indaga. Caso Pogba: la posizione della Juve e le possibili conseguenze
Nei giorni scorsi si è parlato del caso Pogba. Il trasferimento più oneroso della storia del mercato potrebbe costare caro alla Juventus. La FIFA sta indagando per la commissione da 27 milioni versata dalla Juve a Raiola. Le cifre sono importanti ma il problema è un altro: la FIFA non consente che il cartellino sia di proprietà di una terza parte e indaga. Dalla Juve sono tranquilli: la commissione è alta per accordi precedenti, il cartellino non era di Raiola.
Intanto la FIFA ha confermato, al “Corriere dello Sport“, che l’indagine riguarda solo la Juve e non lo United: «Possiamo confermare che i procedimenti disciplinari sono stati aperti contro la Juventus FC. I procedimenti sono in corso, in questa fase non possiamo fare ulteriori commenti. Possiamo anche confermare che nessun procedimento disciplinare è stato aperto contro il Manchester United. Raiola? Facciamo notare che, parlando in termini generali, solo le federazioni sono responsabili per le imposizioni potenziali di sanzioni agli intermediari che violino le norme sul lavoro con gli intermediari (art. 9 norme Fifa)».
Cosa accadrà? La Juve è fiduciosa. La nuova legge sulle TPO (Third Party Ownership) è entrata in vigore il 1° maggio 2015. Ma per i casi antecedenti a quella data, c’è stata la sanatoria. Il primo accordo Raiola-Juve sarebbe datato marzo 2015. La Juve rischia, in caso di colpevolezza, una multa ma potrebbe rischiare anche il blocco del mercato invernale. L’accordo tra Raiola e la Juve prevedeva una commissione di 18 milioni di euro, se il giocatore fosse stato ceduto per non meno di 90 milioni, poi 3 milioni di euro in più per ogni aumento di 5 milioni. Totale 27 milioni. I bianconeri restano fiduciosi: quella a Raiola è solo una commissione.