2014
Casa Milan e l’attesa della Champions
Milanello, 11 febbraio 2014
Gli impegni di Champions si avvicinano e in casa Milan ci si trova ad affronttare prove delicate, con parte della truppa distratta dai molti, troppi fattori esterni che anche in questa seduta di allenamento pare aleggino come Le Fantôme de l’Opéra in quel di Milanello. L’allenamento della rosa non convince specialmente per quanto riguarda i soliti noti. L’ultima pagina e’ come la prima, c’è sempre il suo nome scritto sopra e la crisi di Balo degli ultimi giorni si riflette anche in campo, persino in una soleggiata giornata di mezzo inverno. Svogliato e privo di quella verve che dovrebbe caratterizzare un campione, QUESTO campione, e forse privo anche di quella motivazione forte che è il sale dei veri invincibili. In campo ci si chiama per nome, anzi per soprannome. Ed ecco che la palla si passa a “Sapo” a “Riki” al “Pazzo“, gioco veloce ma non troppo preciso e in un attimo sembra di assistere ad una partita tra amici, di quelle che giochi per diletto e non certo per dovere ma la differenza e’ a bordo campo, dove invece che la fidanzata o la mamma trovi Clarence Seedorf, un mister che ha preso una squadra malata e poco a poco la sta forse portando alla guarigione, un mister che incoraggia a fare di più, a fare meglio, a fare gol. Poi, forse, la differenza la fanno anche gli occhi d’Europa puntati addosso e, non meno importante, la differenza e’ che non si gioca una partitella scapoli/ammogliati, ma l’allenamento, uno degli ultimi, in vista degli ottavi di finale di Champions League contro un Atletico Madrid forse non in perfetta forma, ma che certamente può fare molto male. Ora il Milan ha bisogno di coraggio, velocità , fantasia e concretezza e speriamo che Pazzo, Riki, Sapo e gli altri mercoledì’ possano giocare quel calcio che conoscono e che appassiona, quel calcio che ha reso il Milan il club più titolato al Mondo generato dal sacro fuoco della passione il fuoco che, come i tifosi rossoneri sanno bene, se si accende non puo’ che far paura.