2015

Carpi, duro comunicato contro il Modena

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Dura replica all’iniziativa del presidente Antonio Caliendo: la nota

Non è tardato ad arrivare il comunicato del Carpi in seguito al divieto del presidente del Modena, Antonio Caliendo, di sostenere la seduta d’allenamento pomeridiana allo stadio Braglia. La squadra di Sannino è dovuta, dunque, tornare a Carpi per allenarsi al Cabassi, ma nel frattempo la società ha voluto fornire la sua versione in seguito al comportamento che ha giudicato «gravissimo e inaccettabile».

L’ACCORDO – A tutela della propria reputazione e «dei diritti gravemente violati», il Carpi ha voluto precisare che «l’accordo prevede il pagamento, in favore del club modenese, titolare della gestione dello Stadio Braglia, della somma di complessivi € 189.100,00 (IVA compresa), in 12 rate di pari importo, da corrispondersi a mezzo ricevuta bancaria, a partire dal 30 settembre 2015 e fino al 31 agosto 2016, come previsto nella stessa fattura che il Modena F.C. S.p.a. ha emesso ed inviato alla scrivente il 02 settembre 2015, senza tuttavia mai emettere alcuna ricevuta bancaria all’unica scadenza sinora intervenuta, come espressamente previsto dal negozio giuridico de quo». Inoltre, il Carpi ha specificato che «ad oggi, 22 ottobre 2015, sarebbe, dunque, maturata, in favore del Modena F.C. S.p.a., una sola rata, pari ad € 15.758,33 IVA compresa, scaduta lo scorso 30 settembre 2015».

PIGNORAMENTO – Il Carpi ha, però, ricordato di aver ricevuto il 7 settembre 2015 «un atto di pignoramento presso terzi, notificato dagli Ufficiali Giudiziari presso il Tribunale di Modena nell’interesse di una fornitrice del Modena F.C. S.r.l., creditrice di quest’ultima società, con cui il Pubblico Ufficiale ha intimato al Carpi F.C. 1909 S.r.l. di non corrispondere, fino a diversa disposizione del Giudice, le somme dovute al Modena F.C. S.p.a., fino alla concorrenza di € 26.439,45, con ordine accantonamento delle stesse a garanzia dell’adempimento del debito del Modena F.C. S.p.a. nei confronti del proprio fornitore». Di conseguenza il Carpi non ha pagato quanto dovuto alla società modenese in ragione del predetto provvedimento e si è detto disponibile ad esibire la documentazione relativa.

DIRITTI – Per di più l’accordo stipulato ad inizio stagione prevede che il Modena sia inibito dall’utilizzo del manto erboso nei quattro giorni antecedenti le partite casalinghe del Carpi, mentre «risulta che, oltre ad aver inibito l’accesso alla prima squadra della scrivente, il Sig. Caliendo abbia organizzato sul campo di gioco che sarà utilizzato sabato 24 per la gara Carpi – Bologna l’allenamento della formazione Primavera». Il Modena comunque non avrebbe alcun diritto «di inibire l’accesso allo Stadio ai tesserati del Carpi F.C. 1909 S.r.l., neppure nell’ipotesi, del tutto astratta e mai verificatisi in concreto, di inadempimento della scrivente».

INIZIATIVA LESIVA – Dopo tali considerazioni, il Carpi ha spiegato che «l’iniziativa odierna, oltre a risultare gravemente lesiva dei diritti del Carpi F.C. 1909 S.p.a., che saranno tutelati in ogni sede, sportiva, civile e penale, è priva di qualsivoglia logica e fondamento giuridico, forse finalizzata ad altri obiettivi, estranei al rapporto contrattuale in essere, con organizzazione di comportamenti di pessimo gusto e dubbia credibilità, soprattutto laddove ci si spinge ad un impari confronto con chi, da sempre, anche se espressione di una piccola realtà, è puntuale nel rispetto delle proprie obbligazioni e fedele agli impegni assunti nei confronti dei propri tesserati, partner e fornitori».

LA MINACCIA – Di conseguenza, il Carpi, che si è impegnato a versare 700 mila euro per due anni per utilizzare il Braglia, ha auspicato un intervento immediato, fermo e risolutivo del Comune di Modena, riservandosi di «riconsiderare la propria posizione ed il rapporto in essere perché non può essere ostaggio, nel legittimo utilizzo di un bene, di soggetti privi di qualsivoglia spirito collaborativo e, vieppiù, inclini a gettare gratuitamente discredito, senza alcuna valida ragione, su chi ha forse l’unica responsabilità di aver conseguito, con la massima trasparenza e correttezza, risultati sportivi ed aziendali lusinghieri, riconosciuti dal territorio locale nonché in ambito nazionale e internazionale, certamente invidiati da molti».

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