2015

Bonacini: «Juventus, devo tradirti»

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Il patron del Carpi in vista del match contro la sua squadra del cuore

Stefano Bonacini non è un simpatizzante della Juventus, è proprio un tifoso bianconero accanito: «Ho la Juve nel cuore, è il primo risultato che guardo dopo il mio Carpi», ha dichiarato il patron della neopromossa in vista del lunch match. Per la prima volta, però, dovrà tradire la Juventus: «Sono di Carpi e devo tifare per la mia città. Anche da presidente: per noi i 3 punti sono vitali. Vittoria per noi e scudetto a loro? Ci metto la firma, anche se vorrei la Champions. La bacheca internazionale sta piangendo: che sofferenza le quattro finali perse!», ha spiegato Bonacini nell’intervista rilasciata a La Gazzetta Sportiva.

IMPRESA – Impazziva per Furino, l’unico insostituibile di quella Juventus ed esempio di impegno e grinta. E ora qualcuno del Carpi glielo ricorda: «I ragazzi che sono con me dalla D e la C2. Di Gaudio, Gagliolo e Pasciuti, poi Romagnoli e Lollo. Insieme abbiamo fatto la scalata». L’impresa contro la Juventus, dunque, è possibile: «Con le big ci esaltiamo. L’Inter ci ha battuto a tempo scaduto e immeritatamente. Sono gare da sogno per chi viene dall’inferno dei Dilettanti. In 5 anni dalla D alla A. Sfidare la Juve è come arrivare in paradiso. Ma siamo sfortunati… Troviamo gli avversari sempre nel momento migliore. Avessimo affrontato la Juve due mesi fa, potevamo fare punti: ora, possono fare 4 gol a tutti… Appena caliamo di tensione paghiamo dazio. Dobbiamo sempre essere concentrati e purtroppo spesso sbagliamo approccio, come a Empoli».

SORPRESE – Infine, ha parlato della vittoria sulla Fiorentina in Coppa Italia e di mercato: «Abbiamo scritto una pagina di storia, ma il nostro obiettivo rimane la salvezza. Sono stati mesi difficili. Abbiamo avuto troppi alti e bassi, preso e cambiato allenatori troppo velocemente. Ringrazio chi è rimasto al mio fianco, dai magazzinieri ai dirigenti. Aiuto Juventus sul mercato? Abbiamo ottimi rapporti, ma è presto. Sicuramente sarà una delle nostre interlocutrici. Chalobah? L’importante è che arrivi qualcuno che incarni i valori del Carpi. Inutile prendere grandi nomi, servono giocatori con fame e voglia di stupire».

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