2016

Salvezza, la coerenza non paga

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Tutto sulla lotta salvezza: Carpi contro Palermo, Frosinone oramai sullo sfondo

Carpi 35, Palermo 32, Frosinone 30. Giornate al termine del campionato: tre. Posti disponibili per la prossima Serie A: uno. Le altre due si aggiungeranno al Verona nel novero delle retrocesse in serie cadetta. Criterio in caso di arrivo a pari punti: scontri diretti, in caso di ulteriore eguaglianza si procede a selezione per differenza reti generale.

CALENDARIO E SITUAZIONE GENERALE – Gli emiliani affronteranno in ordine Juventus in trasferta, Lazio al Braglia per poi chiudere il proprio campionato al Friuli sul campo dell’Udinese. Il tasso di difficoltà e’ probabilmente il più elevato ma le avversarie non hanno di fatto più nulla da chiedere ai rispettivi tornei. Il cammino del Palermo da qui al termine: Sampdoria (C), Fiorentina (T), Verona (C). Lecito ipotizzare i sei punti interni, più complesso sarà al Franchi. Lo scontro diretto tra le due compagini e’ pari (2-2, 1-1), la differenza reti premia il Carpi (-17) rispetto al Palermo (-30) e salvo miracoli non risulta compensabile: tradotto, i rosanero per salvarsi dovranno accumulare quattro punti in più degli uomini di Castori. Sullo sfondo il Frosinone: la sensazione forte e’ che l’unica chance salvezza sia quella di centrare il bottino pieno, nove punti contro Milan (T), Sassuolo (C) e Napoli (T) per portarsi a quota 39 e sperare. Ma è obiettivamente una mission impossible: gli obiettivi di Milan e Napoli sono vivissimi. Svantaggio anche negli scontri: per via dei risultati con il Palermo (4-1, 0-2) e della differenza reti con il Carpi (-17, -34).

PAGA DAZIO CHI NON HA MAI CAMBIATO – Frosinone verso la retrocessione: eppure, delle tre in lotta per un posto al sole della massima serie, e’ l’unica a non aver mai sottratto la fiducia al proprio allenatore. Si è scelto di partite con Roberto Stellone per dare al gruppo che si è guadagnato la storica promozione la chance di giocarsela nel calcio dei grandi, un percorso rischioso ma coerente, con il club che non ha esitato neanche nei frangenti in cui non si vedeva la luce: dall’altra parte il folle e scriteriato delirio del Palermo, con una girandola di panchine degna del peggior sceneggiatore horror, nonché il tentennamento del Carpi che seppur per 35 giorni – quelli che vanno dallo scorso 28 settembre al 3 novembre – aveva voltato le spalle al tecnico della promozione. Anche questa storica: Frosinone, Carpi, Stellone e Castori hanno messo piede in A per la prima volta quest’anno e tutti insieme.

DISCORSO TECNICO – Al Frosinone non è girata bene: gli episodi di scarso raccolto rispetto al livello della prestazione offerta abbondano, basti ricordare la clamorosa sconfitta casalinga subita dall’Inter, condita da tre legni colpiti, predominio territoriale e poco o nulla concesso ad un avversario di differente calibro. Poi però sovviene un dato – quello della peggiore difesa del campionato con 68 gol al passivo, dieci in più del fanalino di coda Verona per una media di ben 1.94 (facciamo due) reti a partita. Insostenibile se l’obiettivo è quello di salvarsi. Testimone insospettabile e’ l’ultimo monte ingaggi della Serie A: ok l’organizzazione e la volontà di premiare gli eroi della promozione, ma qualcosa in un pacchetto difensivo oggettivamente non all’altezza andava fatto. Il Carpi ha osato maggiormente – senza stravolgere affatto, ma qualche faccia nuova e funzionale si è vista – mentre il Palermo paga la scelleratezza di alcune decisioni dall’alto che l’hanno condotto dritto in una fetta di classifica che tecnicamente non gli appartiene. Ad ogni modo la coerenza non ha pagato: laziali spacciati, se la giocano gli altri.

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