2013
Caro Napoli hai preso un pacco (con dentro oro colato)
Fenomeno Higuain, i suoi primi mesi all’ombra del Vesuvio
SERIE A NAPOLI HIGUAIN – Contestare le prestazioni di Gonzalo Higuain è stata una vera e propria follia. Ma anche mettere un solo punto interrogativo sul livello del calciatore e sulla validità dell’operazione condotta dal Napoli è risultata vicenda del tutto inappropriata e che lascia qualche dubbio di troppo sulla maturità di una fetta rilevante della piazza partenopea.
L’AMBIENTE – Da sempre si è detto – e non sono mancate le conferme in merito – che in piazze quali Napoli e Roma quell’evidente surplus di passione è bilanciato da una certa instabilità d’analisi: l’ambiente, ove per ambiente non si fa riferimento esclusivamente ai tifosi quanto invece ai media ed all’intero gruppo degli addetti ai lavori, è in grado di portare alle stelle quando le cose girano per il verso giusto ma allo stesso tempo non risparmiare nessuno alla seconda sconfitta consecutiva. Così come alcuno sconto è stato riservato a Gonzalo Higuain per l’errore a tu per tu con Weidenfeller (che qualche merito nella circostanza avrà pure avuto) nello scenario del Signal Iduna Park di Dortmund: l’episodio scatenante che ha consentito al solito e sempre reattivo partito degli infaticabili detrattori di vomitare critiche infondate sul centravanti argentino reo di attraversare un periodo non propriamente prolifico.
ECCO PERCHE’ IL PIPITA NON DEVE DIMOSTRARE NULLA A NESSUNO – Non sono le caterve di reti messe a segno con Real Madrid ed Argentina, non è la circostanza per cui a soli 19 anni veniva acquistato per ben 15 milioni di euro dal club più importante del pianeta, non è la classe di ogni singola giocata o l’intelligenza dei suoi pazzeschi movimenti, non è aver agito da protagonista al fianco di mostri sacri del calibro di Ronaldo e Messi, non è per come riesca a giocare per la squadra invece di concentrarsi esclusivamente sul suo tornaconto personale, non è la già totale dedizione alla causa (vederlo esultare dopo un gol del Napoli è qualcosa che fa brillare gli occhi e parla da sé), non è la sua passione o le spalle larghe da leader e trascinatore e non è neanche la sua faccia da bravo ragazzo a consentirgli di restare esente dal tritacarne mediatico. Una ragione però esiste: Gonzalo Higuain ha lasciato il Real Madrid da accreditato centravanti del club più noto al mondo – e contro la volontà del suo nuovo allenatore che lo avrebbe volentieri trattenuto – per sposare la causa partenopea. Riconoscenza, questa dimenticata parola.
HIGUAIN PRENDE IL NAPOLI PER MANO – Gli acciacchi di una preparazione atletica resa precaria in estate proprio dal suo trasferimento all’ombra del Vesuvio sembrano finalmente essere un ricordo: questo l’unico fattore condizionante di un avvio di stagione in cui comunque il Pipita ha messo a segno dieci gol e sette assist tra palcoscenico nazionale ed europeo. Viene dunque da pensare a cosa possa accadere da oggi in poi con l’argentino che sta ritrovando scatto e reattività: il primo saggio è arrivato dal teatro dell’Olimpico – di indescrivibile bellezza ed intelligenza il primo gol, fenomeno perché fa sembrare il secondo di facile portata – ed i veri amanti del Napoli si augurano possa essere solo il preludio all’immediato futuro. Dove proprio per il Napoli nulla è compromesso in campionato – giova ricordare come tutti gli scontri diretti del girone di ritorno si disputeranno al San Paolo – mentre più lastricato è il cammino internazionale. Lì servirà un miracolo. Ma per quanto fatto vedere finora gli uomini di Benitez, questo miracolo, lo meriterebbero. Per poi sognare presi per mano da un credibile candidato al ruolo di centravanti più forte della storia partenopea.