2018
Turnover e gol dalla panchina: così Ancelotti ha rivoluzionato il Napoli
Con Carlo Ancelotti, il Napoli è diventato una squadra imprevedibile e ricca di sorprese, incapace di arrendersi e sempre pronta a sfoderare qualche asso nella manica
Ancelotti ha rivoluzionato il Napoli a trecentosessanta gradi. Differentemente dal suo predecessore, infatti, il nuovo tecnico partenopeo ha saputo sfruttare adeguatamente l’intero organico a disposizione: modificando il modulo a gara in corso, sperimentando nuove strategie di gioco, cambiando posizione ad alcuni giocatori con scelte coraggiose ma spesso azzeccate – si veda Insigne – e soprattutto, sfruttando molto il fattore turnover.
Già, perché l’allenatore emiliano ha saputo adattare l’intera rosa al suo progetto, dando spazio a tutti i calciatori a sua disposizione: ciò gli ha consentito di scoprire o confermare le qualità di alcuni singoli, ma anche di dare un tocco di imprevedibilità alla squadra, che spesso è riuscita a ribaltare partite ormai virtualmente chiuse. Ma l’aspetto più interessante di questo “approccio democratico” da parte di Ancelotti risiede in un semplice dato. Da inizio stagione, infatti, ben 7 gol sono frutto di giocatori subentrati a gara in corso. L’ultimo in ordine cronologico appartiene a Fabian Ruiz.
Il successo di questa strategia, però, va ben oltre le reti realizzate: giocatori che prima non vedevano mai il campo hanno potuto maturare esperienza, diventando pedine fondamentali capaci di dare un contributo significativo anche a livello di gioco espresso. Questa tradizione, comunque, non vale solo per le seconde linee. Attraverso le frequenti rotazioni, infatti, capita spesso che alcuni titolarissimi siano relegati inizialmente in panchina. Quando chiamati in causa, però, hanno sempre risposto presente. Almeno finora.