2017
Capello in clima derby: «Dissi a Berlusconi di non prendere Ronaldo, lo annunciò il giorno dopo»
Capello è già in clima derby. L’ex tecnico rossonero ricorda di quando consigliò a Berlusconi di non acquistare Ronaldo: il passaggio del brasiliano al Milan resta una delle note dolenti della storia dell’Inter…
Milan e Inter sono pronte a scrivere un nuovo capitolo dell’eterna rivalità all’ombra della Madonnina. Il derby di stasera di Coppa Italia sarà probabilmente tra i meno glamour che la storia della stracittadina per eccellenza ricordi: in campo pochissimi nomi eccellenti e, soprattutto, pochissimi sono anche i trofei messi insieme da entrambe le compagini nelle ultime stagioni. Sono passati soltanto poco più di dieci anni (marzo 2007) da quando, a infiammare un derby passato alla storia per l’alto tasso tecnico, fu un tale Ronaldo Luis Nazario de Lima: il suo gol in maglia Milan, proprio alla squadra che più di tutte lo aveva amato, resta ancora oggi uno degli episodi più traumatici probabilmente della storia dell’Inter. In quel derby il gol del brasiliano non servì a molto (alla fine i nerazzurri di Zlatan Ibrahimovic si imposero per 2 a 1), ma la storia sarebbe potuta essere un po’ diversa se Silvio Berlusconi avesse dato retta a Fabio Capello qualche mese prima…
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Fu infatti proprio l’allora allenatore del Real Madrid, ex tecnico rossonero, a suggerire all’ex presidente del Milan di non puntare su Ronaldo, reduce in Spagna da una serie di problemi fisici (e in evidente stato di sovrappeso già all’epoca). «Berlusconi voleva comprare Ronaldo a tutti i costi ed allora mi chiamò per chiedermi cosa ne pensassi – le parole di Capello, che a Madrid con l’asso brasiliano non ebbe un gran rapporto, ai microfoni di Sky Sport – . Io gli dissi che secondo me il suo acquisto poteva essere sbagliato perché non avrebbe mai potuto tornare quello di un tempo. Il giorno dopo il presidente rossonero ufficializzò il suo acquisto». Il Ronaldo visto al Milan, in effetti, fu un po’ deludente, e Capello conosce con esattezza il motivo: «Ronaldo è stato in assoluto il più grande che ho allenato, nonostante i problemi di peso. Quando era a Madrid però pesava 96 chili, così gli chiesi quanto pesava quando vinse il Mondiale nel 2002: mi rispose che allora arrivava a 84 chili, così gli dissi di tornare almeno a 88. Alla fine lo cacciai perché in quelle condizioni non poteva essere un buon esempio per lo spogliatoio».