2015
Capello: «La serie A sta crescendo, è più allenante»
«Al Milan mancano i leader. Bravo Allegri»
Fabio Capello, ct della Russia, ha parlato a “Radio Anch’io Sport” dei suoi impegni con la Russia, del Mondiale in Qatar, della Juventus, del livello del nostro calcio e di molto altro ancora.
LA RUSSIA – «Abbiamo fatto un girone discreto, l’unico errore è il pareggio con la Moldova, ci mancano quei 2 punti che ci avrebbero portato al secondo posto. Problemi con la Federazione? Non c’erano i pagamenti ma non ne vogliono parlare. Fare il selezionatore è diverso dall’allenatore: non lavori tutti i giorni, non riesci a fare quello che vorresti, non riesti a dare alla squadra quello che vorresti. Gli stranieri? In Russia devono giocare sempre 4 russi, poi ci sono gli stranieri ma abbiamo 16 squadre. Ci sono stranieri di discreto livello, come in Italia, perchè i migliori vanno via e prima arrivavano e giocando con i migliori puoi crescere».
MONDIALE IN QATAR E I GIOVANI – «Mondiale in Qatar? Secondo me le squadre sono in grande condizione in quel periodo. L’Inghilterra nel periodo invernale era in grande forma mentre in primavera arrivavano stanchi e sono sicuro che le europee arriveranno in grande condizione. Settore giovanile russo? C’è una discreta nazionale giovanile. Non abbiamo grandi giovani che giocano nelle squadre ed è quello che manca alla Russia. Io in Inghilterra ho fatto giocare 12 giocatori che avevano meno di 20 anni, qui non sono riuscito a metterne in campo uno. Ora ci sono una-due squadre che hanno cambiato tendenza e metterò in campo alcuni giovani nelle prossime partite».
LA JUVE E LA SERIE A – «Campionato italiano poco allenante? Dissi che era poco allenante e dissi che si vedevano delle cose interessanti e che mi piacevano i giovani che erano stati acquistati. Il campionato è migliorato, c’è grande attenzione però quando vedo la Juventus con questo distacco, mi fa pensare che quello che fa la Juve con le altre, e che spero farà anche in Champions, è differente. In Italia sarà difficile battere i bianconeri. Allegri ha detto una cosa giusta quando dice che in Europa le altre squadre devono temerla perchè ora è matura, ci voleva del tempo e Allegri è riuscito a dargli qualcosa in più e in Champions potrebbe andare avanti. Gli mancherà Pogba, uno che fa la differenza, e questo è un handicap. Tornare alla Roma? Ho fatto 5 anni e quello che sta succedendo è la dimostrazione di quanto sia difficile vincere a Roma: la gente, straordinaria, ti porta rapidamente dalle stelle alla polvere. Analogie tra me e Allegri? Non conosco dall’interno la situazione Juventus, quando io presi il Milan, dopo Sacchi, clo presi perchè c’erano state delle differenze di vedute tra l’allenatore e il presidente Berlusconi mentre secondo me non c’erano giocatori migliori».
IL MILAN, LA LAZIO E LA TECNOLOGIA – «Al Milan mancano dei leader, mancano dei giocatori che prendano in mano la situazione e tecnicamente, rispetto alle squadre che stanno avanti è inferiore. La crisi delle milanesi? Alcuni giocatori non sono stati valutati bene e io ci sono passato, quando lasciai il Real Madrid per tornare al Milan. Quando si comprano i giocatori bisogna essere bravi a valutare veramente la situazione. La Lazio? E’ una squadra molto compatta, con qualità, che ha dei giocatori che negli ultimi metri fanno la differenza. Ci sono poche squadre con la velocità della Lazio. La tecnologia nel calcio? Io sono per la tecnologia. Ci ho picchiato il muso ai Mondiali in Sudafrica quando chiesi gli arbitri dietro la porta. Sono per la tecnologia per avere giustizia, lavori due anni per arrivare agli Europei o ai Mondiali, e poi rischi di mandare all’aria un lavoro importante: siamo in un mondo tecnologico e bisogna sfruttarlo, per non avere più discussioni».
LA SCRIVANIA E IL CLASICO – «Io presidente della Federazione? Ho fatto 4 anni di scrivania, io sono per il campo. Sta per finire il mio ciclo ma faccio fatica a lavorare così poco, come con le nazionali. Il clasico? Avevo dato vincente il Real Madrid vincente su tutti fronti, mi auguro che Carlo vada avanti in Champions. Il Real ieri poteva vincere, poi si è un po’ perso e sotto un certo aspetto poteva esserci una goleada del Barcellona, dall’altro il Real poteva chiudere in vantaggio il primo tempo. Real o Barcellona? Come equilibrio generale, io prendo sempre il Real. In attacco giocano un calcio diverso, la differenza la fa Messi mentre il Real è un po’ più corale».