2015

Capello: «Juventus, stagione di transizione»

Published

on

Continua: «Il 10 su Pogba? In campo non va la maglia, ma l’uomo»

Dopo tanti anni di dominio, la Juventus ha frenato. Per parlare del calo bianconero, la sfida con il Milan ma non solo l’ex tecnico Fabio Capello ha parlato a La Repubblica: «Juve-Milan sfida scudetto? Sembrerebbe di no, oggi. Ma il fatto che ci sia tanta competizione in testa può aiutare anche chi insegue. La Juventus ha un’ultima chance per rientrare, ma deve vincere tutti gli scontri diretti. Almeno, gli ottavi di Champions sono quasi al sicuro, può concentrarsi sul campionato per qualche mese. Quanto al Milan, è un cantiere: ha bisogno di tempo, non si riesce a vedere in campo la grinta che vorrebbe il suo allenatore. Eppure, fra i tecnici in circolazione, mi riconosco proprio in Mihajlovic, per la sua determinazione.  Gli addii di Tevez, Vidal e Pirlo hanno scalfito la leadership, ma questi tre uomini erano anche decisivi per sbloccare le partite più difficili: Tevez l’uomo della scossa, Vidal del break e dell’incursione al tiro, Pirlo della precisione nei piazzati, che quest’anno la Juventus invece fatica a sfruttare. Ci sono giovani di qualità ed energia, è una stagione di transizione, basterebbe aspettare. Il problema è che alla Juventus aspettare è un verbo che non piace».

CONTINUA POGBA«Il 10 su Pogba? Ma non l’ha scelto lui? E poi in campo non va la maglia, ma l’uomo. Il resto è un fattore psicologico. Piuttosto, ricordo che finora non ha quasi mai avuto Marchisio e Khedira al suo fianco. Con loro ha giocato molto meglio. Campionato più divertente con frenata Juve? Sì, sembra d’essere tornati ai miei tempi, quando erano in sette a partire per lo scudetto. I fattori sono diversi: i progressi continui della Roma, la grande crescita del Napoli , la maturazione della Fiorentina che dopo aver fatto bene con Montella adesso con Paulo Sousa ha preso coscienza di essere una grande e di avere tutte le carte in regola per essere davvero protagonista. E poi è tornata l’Inter, come ho detto più volte Mancini è bravissimo a fare mercato e costruire una squadra. La sta ancora assemblando, ma intanto questi risultati positivi gli garantiscono il riparo dalle polemiche: lavora tranquillo»

Exit mobile version