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Capello: «Inter e Juve si equivalgono. Girone Milan? Conviene puntare all’Europa League»

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Fabio Capello ha parlato del campionato di Serie A sulle pagine di Tuttosport: le sue dichiarazioni

Fabio Capello ha parlato del campionato di Serie A sulle pagine di Tuttosport. Le sue dichiarazioni

ADDIO LUKAKU E RONALDO – «Inutile negare l’evidenza. Basta vedere il numero di maglie che vendevano i giocatori come Lukaku e Ronaldo per capire che effettivamente il nostro campionato ha perso i giocatori migliori. Non che sia di consolazione, ma è un fenomeno che sta riguardando anche la Spagna, che ha perso Messi e che, non a caso, per compensare sta cercando di prendere Mbappé. Spagna che a suo tempo aveva perso anche Ronaldo, sia chiaro».

VOLONTÀ DI ANDARSENE – «Questo è vero, tuttavia le motivazioni mi sono parse ben differenti. Lukaku ha fatto una scelta prettamente economica e di prospettiva, mentre non c’erano sicuramente questioni economiche da parte di Ronaldo. Al massimo da parte della Juve che, infatti, sta procedendo cn vari aumenti di capitale. Vedendo l’infelicità del giocatore al club bianconero stava bene che se ne andasse. Lo vedo quasi come un accordo silenzioso tra le parti. L’inter, invece, la partenza di Lukaku l’ha subita».

CHI CI HA PERSO DI PIÙ – «Il valore delle due squadre credo si equivalga. Lukaku era il punto di riferimento del gioco di Conte, assolutamente fondamentale. E poi era cresciuto molto rispetto al Lukaku inglese, dove non aveva espresso tutta la sua potenzialità La Juventus senza Ronaldo perde 30 gol a stagione: e considerato che non può comprarli al supermercato…».

DONNARUMMA – «Se devo essere sincero non mi aspettavo proprio la sua scelta. Una volta che il Milan si era qualificato per la Champions, non aveva motivo di andarsene. Senza Champions, sarebbe stato diverso. Ma così…non giustifico la sua nono riconoscenza visto anche l’importante offerta che il Milan alla fine gli aveva riconosciuto».

MILAN – «Anche contro il Cagliari ho visto una squadra che gioca molto bene, che sa quello che vuole. Con giovani che sembrano aver intrapreso definitivamente la via della maturazione».

GRIGLIA DI PARTENZA IN CHAMPIONS – «Metto subito in pole position le due finaliste della scorsa edizione, Chelsea e Manchester City. Ma i campioni hanno ancora una ruota di vantaggio perché è una squadra con voglia, grinta, umiltà e molta consistenza. Per di più sappiamo che si è rafforzata. Il City non ha fatto grossi cambiamenti, tuttavia grazie al suo allenatore sa sempre come giocare e come stare in campo. Subito dietro c’è il PSG ammesso che non venda Mbappé. Avrebbe così un attacco stellare e anche Donnarumma, a prescindere dal pensiero personale già espresso, è un plus, per quanto Keylor Navas fosse tutt’altro che male. A seguire mettere il Bayern anche se sui tedeschi non riesco ancora a dare un giudizio finale: li ho visto una volta giocare bene, mentre l’altra non mi sono piaciuti. Non ho ancora visto la mano di Nagelsmann. Per capire se il Real è ancora tra le favorite bisogna vedere dove giocherà Mbappé. Rimanendo in Spagna, questo potrebbe essere un buon anno per l’Atletico: ora che si è tolto la soddisfazione di portar via lo scudetto a Real e Barcellona, Simeone potrà concentrarsi più sull’Europa. Il Liverpool non lo vedo benissimo, il suo meglio l’ha già dato».

CHAMPIONS ITALIANE – «Direi che per le squadre italiane un buon obiettivo potrebbe essere il raggiungimento dei quarti. Poi l sappiamo che tutto può succedere ma direi che Inter e Juve possono passare il girone mentre al Milan conviene puntare direttamente all’Europa League. L’Atalanta in Europa ha spesso fatto bene».

RITORNO TIFOSI – «In generale è un fattore importante, che riporta il calcio nel suo habitat naturale, lo stadio con i tifosi. Però deve essere un tifo che stimoli e che aiuti, non che sia solo critico verso chi è già in difficoltà».

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