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Crisi Milan, Capello: «Ma chi è comanda? Non si capisce. Vederlo fuori dalla Champions farebbe male, ma Napoli è dura, non si può più sbagliare nulla»
Le parole di Fabio Capello, ex allenatore, sul momento di crisi del Milan in vista della gara di Serie A contro il Napoli. I dettagli
Fabio Capello è stato l’allenatore che al Milan negli anni ’90 ha portato in dote 4 scudetti. Era un’altra epoca, quella era il massimo dell’espressione del ciclo di Silvio Berlusconi. Quello di oggi rischia di non partecipare alle coppe europee il prossimo anno e l’ex tecnico, oggi opinionista de La Gazzetta dello Sport, affronta i temi più importanti sul quotidiano.
LA CHAMPIONS – «Il Milan fuori dalla Champions non si può vedere. Per forza, basta farsi un giro alla bacheca dei trofei di Casa Milan per capire cosa significa per questo club la coppa. E se devo aggiungere una nota personale, da ex calciatore e allenatore rossonero mi farebbe male non vedere la squadra nel suo habitat naturale, la Champions League».
NAPOLI TRASFERTA COMPLICATA – «Molto. Innanzitutto perché gli uomini di Conceiçao non possono più permettersi battute d’arresto. Anzi, sono obbligati a vincere, quindi difficilmente si concederanno una partita d’attesa. Dovranno attaccare. E contro un avversario come il Napoli, considerate le fragilità difensive, può essere molto pericoloso. Per le caratteristiche delle due squadre, credo che Conte sia l’avversario peggiore per il Milan di oggi».
DEVE PROGRAMMARE IL FUTURO SUBITO – «Per forza. Anche se non c’è ancora un direttore sportivo a oggi, perciò mi pare complicato pensare già a una strategia definita».
LA SCELTA DEL DS – «Ah, davvero non lo so. A inizio stagione avevo sentito con le mie orecchie Ibrahimovic dire che lui era il boss e comandava su tutti gli altri.In teoria, sarebbe il braccio operativo di Gerry Cardinale. Ora, però, leggo che è l’a.d. Furlani a decidere. Dall’esterno la sensazione è che ci sia un po’ di confusione: chi comanda davvero ora? E soprattutto, di chi è la colpa delle mosses bagliate finora? Il mercato, gli allenatori, chi li ha scelti? Alla Juventus la risposta è facile: Giuntoli. Ma al Milan? Boh. E allora tanto vale dire che sono tutti colpevoli: dall’a.d. al direttore tecnico, fino a Ibra che non ha cariche in società».
IL MERCATO E LA ROSA – «Vado più in là e allargo il discorso a tutta la rosa, non solamente a chi è arrivato in questa stagione. Ne salvo solo due, Pulisic e Reijnders. Tutti gli altri, per un motivo o per l’altro, hanno reso sotto la sufficienza».