2020
Cannavaro: «Pirlo è intelligente ma dovrà poter sbagliare. Conte tiene tutti sulla corda»
Fabio Cannavaro ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport: queste le parole del campione del mondo 2006
Fabio Cannavaro ha parlato sulle pagine della Gazzetta dello Sport. Queste le parole dell’allenatore del Guangzhou Evergrande.
PIRLO – «Si è parlato di lui come predestinato, ma i Guardiola e gli Zidane quando hanno iniziato avevano fatto qualche esperienza da tecnici. L’idea di calcio ce l’ha chiara, Andrea. Ma ora dovrà essere capace di trasmetterla a un gruppo. Non è così immediato. Quando nel 2014 presi il Guangzhou Evergrande per allenarlo la prima volta, credevo di essere pronto, anche perché avevo fatto una esperienza da secondo negli Emirati Arabi, all’Al Ahli. Oggi che ho maturato una certa esperienza in panchina guardando indietro mi rendo conto di aver commesso diversi errori. Un discorso è aver chiaro il modo in cui vuoi giocare, una cosa è farlo capire e condividere ai tuoi giocatori. Del resto se ha trovato difficoltà anche Sarri, che era troppo rigido…».
PESSIMISTA – «No. Andrea è ragazzo molto intelligente e queste cose le sa già. Avrà bisogno di tempo e di poter sbagliare. La società dovrà dargli questo tempo. Alla Juve non dovranno commettere gli stessi errori di dieci anni fa con Ciro Ferrara, che non è stato aiutato. Ma conoscono benissimo pro e contro di questa situazione. Sono organizzati per essere competitivi. Molto, comunque, dipenderà da come partirà la squadra. Dall’entusiasmo che ne deriverà».
RONALDO – «Se hai un giocatore del genere, il migliore, devi puntarci. Ma lui deve capire che, per quanto straordinario, ha sempre 35 anni. Ricordo che quando ero al Real, il tecnico Schuster in certe partite mi lasciava a casa a riposare. Ma non credevo gli mancasse fiducia in me, tutt’altro. CR7 deve metabolizzare che è meglio per lui giocare 40 partite da 8 in pagella, il suo standard, piuttosto che 50 sufficienti o poco più».
DZEKO – «Il bosniaco è forte, non si discute. Ma sono convinto che la Juve farà anche scelte diverse. Ma in generale non capisco la tendenza a prendere dall’estero giocatori a fine carriera. Ormai tutti hanno scouting adeguati per scommettere su giovani. E poi non vorrei che il campionato italiano diventasse il cimitero degli elefanti».
MESSI – «Un momento. Ci sono elefanti ed elefanti… Leo è fuoriclasse indiscutibile. Lui avrebbe un appeal decisamente diverso sulla A. Mi spiace però che la storia col Barça finisca male».
IBRAHIMOVIC – «Lui è l’eccezione che ti puoi permettere. Il feeling che ha stabilito con Pioli fa sì che il Milan abbia una leadership importante che aiuterà l’ambiente a ritrovare fiducia e crescere. Però Ibra ha un grande difetto: ho visto da alcune immagini che si tuffa malissimo. Dovrò invitarlo in barca con me per insegnargli. E comunque se i rossoneri prendono Tonali aprono un ciclo, come spero anche l’Italia di Mancini che sta facendo crescere talenti importanti, ora gioca- no in club di un certo livello. Penso a Bernardeschi, Chiesa, Pellegrini, Zaniolo, Sensi, Bastoni».
CONTE – «Antonio mica è scemo. Lui tiene tutti sulla corda, dirigenti compresi. Ma sa benissimo che il lavoro dell’ultima stagione è importante e ora si riparte con altri auspici. Tutti ci auguriamo che Pirlo diventi un grande allenatore, ma di fatto oggi, pur restando la Juve più forte delle altre, le distanze si sono accorciate. Conte tutte queste cose le ha valutate e punta sul suo gruppo».
SCUDETTO – «Solo Inter e Juve? Presto per dirlo, col mercato aperto ancora un mese. Però l’Atalanta rimane una macchina da guerra: sintonia nelle scelte tecniche e una struttura di società collaudata, un riferimento per il calcio italiano. La Lazio di Inzaghi fa bene da anni e sarà sempre fra le prime e poi mi piace il Napoli».