2015

Cannavaro: «Calcio italiano da cambiare»

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Lo sfogo del difensore: «Il San Paolo mi rattrista. Non ci sono i difensori di un tempo»

L’urna di San Pietroburgo ha regalato all’Italia un girone di qualificazione a Russia 2018 non proprio facile e lì sul palco c’era anche Fabio Cannavaro, adesso ambasciatore del calcio italiano dopo l’esonero al Guangzhou, un licenziamento né tecnico né tattico ma a prescindere dai risultati. Lo stesso Cannavaro ha parlato della situazione del calcio italiano nel mondo: «Non è un bel momento, nessuno ha il coraggio di cambiare e investire su giovani e strutture, mi viene tristezza a vedere il San Paolo. Non ci sono nemmeno più i difensori di un tempo, i mister vogliono che i difensori giochino, non è possibile che ci siano punte da 60 gol».

DIFESA – I difensori preferiti da Cannavaro però sono quelli un po’ meno celebrati dal mercato come Boateng oppure Savic e Miranda e anche Benatia. E su Rugani e Romagnoli ha detto: «Potrebbero essere come la coppia Nesta – Cannavaro ma vanno lasciati crescere. Noi alla loro età eravamo più pronti a sfide difficili. Darmian? Mi piace molto e l’Inghilterra gli servirà». A La Gazzetta dello Sport ha poi parlato di tattica e del numero di punte con cui si può vincere, poi ha elogiato un’Inter secondo lui migliorata dal mercato e bacchettato la Roma e Garcia, dicendo che i conti si fanno alla fine.

PENSIERO – E su Sarri e Mihajlovic ecco il pensiero dell’ex azzurro: «Hanno delle belle idee che contano più dell’esperienza, non è vero che Sarri viene dal nulla, allena da vent’anni. Il Milan può puntare chi vuole ma la difesa è la stessa, non è facile trovare difensori senza svenarsi. I tecnici italiani comunque rimangono i migliori in ogni categoria. Ai miei tempi i tecnici mi insegnavano come comportarmi, oggi i giovani nemmeno salutano più».

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