2016
Candreva, tre anni di doppia cifra: se lo gode Conte
Rubrica Italia Anno Zero: con Florenzi è ritmo e jolly di Conte
Ve lo avevamo raccontato per quanto concerne Alessandro Florenzi: il suo ruolo nell’Italia che si appresta a competere ad Euro 2016 sarà inevitabilmente cruciale. Dall’altra parte di Roma – sponda biancoceleste – la stagione ha lasciato pochi sorrisi: Lazio all’ottavo posto della classifica di Serie A con appena 54 punti, tagliata fuori dall’Europa dopo il sorprendente podio di appena un anno fa.
L’ECCEZIONE – Il nome fa capo ad Antonio Candreva. Che pur non brillando come nei suoi giorni migliori ha messo a segno quello che è a tutti gli effetti un record di casa Lazio: tre campionati consecutivi in doppia cifra realizzativa, mai un centrocampista biancoceleste aveva osato tanto. Ben 12 le reti nell’edizione della Serie A 2013-14, poi 10 sia nella passata stagione che in quella appena decorsa: 32 gol in tre anni che tracciano il profilo di un calciatore completo e continuo, fattore della Lazio che aveva sorpreso l’intera opinione pubblica ed àncora a cui aggrapparsi quando invece il vento non ha soffiato per il verso giusto.
DUTTILITA’ – C’è chi avrà da eccepire: Candreva può essere ritenuto un centrocampista? Perché ovviamente, valutato da attaccante, i numeri precedentemente proposti diventano d’un tratto normali. E ad onor del vero, nella Lazio di Pioli, è stato principalmente impiegato da attaccante esterno di un dinamico ed intraprendente 4-3-3: lì dove ha appreso rapidamente gli strumenti del mestiere, tanto da ritagliarsi il suo spazio cruciale anche un anno fa, in concomitanza dell’esplosione della stella di Felipe Anderson. A chi ha da eccepire va risposto che Candreva nasce da centrocampista e con tutte le caratteristiche del ruolo: l’essere stato in grado di reinventarsi attaccante esterno è soltanto qualcosa che aggiunge, ma che non deve confondere.
LA RIPROVA – La conferma in tal senso arriva proprio dall’utilizzo che il commissario tecnico Antonio Conte ne fa in nazionale: con l’impianto base, il 3-5-2 esportato dalla Juventus per riprodurre quel modello tanto vincente, Antonio Candreva agisce da mezzala di centrocampo. E, tornando a Florenzi, con il cugino giallorosso può garantire quel passo e dinamismo di cui si necessita per competere contro le realtà europee più strutturate ed attutire il peso delle cruciali assenze di Marchisio e Verratti. Hanno passo, ritmo, fisicità, caratteristiche che abbinano ad ottimi fondamentali di base: la direzione in cui si muove il calcio europeo in tal senso non perdona, i centrocampi avversari ti spazzano via se non sei in grado di opporre determinate caratteristiche. Il miglior Candreva le può garantire. Così come esaltarsi nella sua duttilità: Conte ama variare dal 3-5-2 ad un più offensivo 4-3-3 a seconda delle caratteristiche dell’avversario e della situazione specifica della partita, in tal senso il biancoceleste è il suo jolly ideale. La pedina da muovere come si fosse su un tavolo di scacchi.