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Candela: «Con 2-3 acquisti la Roma può lottare per lo scudetto. Italia? La vera forza è il gruppo»

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Vincent Candela ha parlato in una lunga intervista al Messaggero: queste le parole dell’ex giocatore della Roma

Vincent Candela ha parlato in una lunga intervista al Messaggero. Le parole dell’ex giocatore della Roma.

ROMA – «Oggi non mi sento né francese né italiano, sono un cittadino del mondo che ama Roma. I miei quattro figli sono nati a Trastevere, le mie origini sono in Francia».

ITALIA-FRANCIA – «Chi tifo? Per chi tifo? Non tifo. Io vinco comunque, come nel 2006. Prima del fischio d’inizio era pronto lo Champagne. Comunque».

EUROPEO – «Cosa mi aspetto? Un ritorno alla bellezza. Al gesto tecnico, alla giocata, al bel gol. Il calcio è cambiato, si arriva più facilmente, e non so dire se sia un bene o un male. I ragazzi fanno in poco tempo quello che noi facevamo in tanti anni di buc…, di fatica insomma. C’è più tatticismo, fisicità. Ecco, mi piacerebbe rivedere Totti e Zidane. La bellezza. O il tocco di Candela, perché no?».

CUCCHIAIO DI TOTTI – «Guardai la partita contro l’Olanda, incredibile. Francesco ci aveva abituato a certi gesti, anche negli allenamenti con la Roma. Certo, farlo in una partita del genere, ai calci di rigore non è da tutti. Ma lui queste cose le fa per distinguersi. Non mi sorprese».

ITALIA«Se mi piace? Sì, ha tanta qualità, ma credo che la vera forza sia il gruppo».

INSIGNE – «Ha la giocata, ma non paragoniamolo a Totti o Zidane. Ripeto: l’Italia è forte nell’insieme. Non ha un campione come Francesco, Del Piero, ci sono tanti bravi calciatori, da Pellegrini a, appunto, Insigne. Che possono, insieme con gli altri, fare la differenza. E la squadra è guidata da un tecnico vincente e intelligente».

FRANCIA – «È la favorita. Ha qualche stella in più, vedi Benzema, o Mbappè».

LE ALTRE – «L’Olanda, Belgio e Portogallo giocano bene, non c’è dubbio. Ma penso siano un passo indietro rispetto alle altre».

MOURINHO – «Geniale. Geniale lui. Geniale il colpo della Roma. Ha vinto, è uno di personalità. La Roma con lui, quest’anno, sarebbe arrivata terza o seconda, per me il manico conta. Quindi, se arrivano tre o quattro calciatori forti, si può lottare per lo scudetto. Un po’ quello che accadde a Roma nel 2000. Il manico è importante, lo abbiamo visto quest’anno che siamo arrivati a metà classifica. Chi serve? Portiere, terzino, ho paura che Spinazzola e Karsdorp fatichino in una difesa a quattro ma vediamo come vuole giocare Mou, poi centrocampista e un bomber da affiancare a Dzeko».

LAZIO – «Stesso discorso. Fa un salto di qualità, ma anche lì, dipende dai giocatori che arrivano».

ROMA CAPITALE DEL CALCIO – «I presupposti ci sono. È giusto così, il campionato italiano ha bisogno di questi personaggi. Come un tempo».

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