2014

Campedelli: «Drogba e Cavani rimpianti»

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Il presidente del Chievo Verona ha svelato alcuni retroscena di mercato

Dalla terrazza del Bottagisio si lascia andare ai ricordi Luca Campedelli, che ha rimesso a posto il campo storico del Chievo Verona, realizzando il sogno di suo padre. Il patron del club clivense ha parlato, ad esempio, dell’addio di Sartori ai microfoni de La Gazzetta dello Sport: «L’ultimo anno è stato pesante, lo capisco. Qui la porta per lui sarà sempre aperta, magari però troverà la sua sedia occupata», ha spiegato Campedelli, che poi ha commentato la richiesta dei tifosi, che vorrebbero che il Chievo cambiasse colori: «Mi vorrebbero togliere anche Cangrande e la Scala. Se ne facciano una ragione. O gli va bene o posso anche non parlare con questi signori».

RETROSCENA – Campedelli ha rivelato poi alcuni retroscena, come quello legato ai mancati arrivi di Didier Drogba e Edinson Cavani: «Con tre miliardi di lire era nostro, poi la Lazio, che doveva comprare Eriberto e Manfredini, s’è tirata indietro. Ibrahimovic, invece, l’avevamo visto, ma era più vicino al Verona. Cavani è il vero rimpianto: costava tanto, ma con il senno di poi non l’avrei perso».

PANCHINA – Campedelli, che ha pensato di vendere il Chievo solo una volta, 10 anni fa, ha parlato anche dell’avvicendamento in panchina: «Corini? A parte i risultati, sono cose che è giusto restino negli spogliatoi. Non è stata un scelta facile, ma era quella giusta. Porte aperte? Per me sì, ma conoscendolo penso che per lui sia un discorso chiuso. Maran? Può aiutare la squadra a ritrovare lo spirito del Chievo. Ho rivisto il branco di lupi alla ricerca del pallone, come con Delneri e Di Carlo».

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