2017

Caldara: «Voglio migliorarmi per la Juve. Atalanta in Europa? Ci crediamo»

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Mattia Caldara svela i retroscena della firma con la Juventus: «Quando mi hanno detto che mi volevano i bianconeri credevo fosse uno scherzo, e invece…» e rilancia le ambizioni europee dell’Atalanta: «Sappiamo di potercela fare, ci giochiamo il tutto per tutto»

Tutto è successo molto in fretta per Mattia Caldara, senza che il giovane difensore potesse quasi rendersene conto: passare dal bianconero del Cesena – dove era in prestito dall’Atalanta la scorsa stagione – al bianconero della Juventus – a titolo definitivo, anche se arriverà a Torino da giugno 2018 – è un salto non da poco, specialmente se di mezzo ci sono solamente sei mesi giocati in Serie A con la maglia nerazzurra dell’Atalanta. Eppure, si sa, la Juve è una squadra che guarda al futuro in cerca di giovani talenti, specialmente ora che la BBC inizia a mostrare segni di invecchiamento. E allora ecco lo scorso anno Rugani, ecco quest’anno Caldara. Il difensore, in un’intervista rilasciata a Tuttosport, ha commentato il passaggio in bianconero con grande entusiasmo, affermando però di voler restare con i piedi per terra: «É successo tutto in un batter d’occhio – spiega il difensore – , ho iniziato a giocare ad ottobre e in pochi mesi è successo di tutto. Quando mi hanno detto che mi voleva la Juve ho pensato che fosse uno scherzo. Il mio modo per gestire la situazione è vivere alla giornata: non ci penso troppo, rischia di frenarmi. Il mio obiettivo? Migliorarmi sempre per essere pronto per la Juve. Certo, qualcosa nel rapporto con le persone è cambiato, ma ancora non ci penso. Sono tranquillo come se non fosse cambiato nulla. Ovviamente la gente mi ferma ora, fa piacere ma le responsabilità aumentano, perché sai che giochi per una società che ha creduto in te e per quella che ti ha cresciuto». I meriti della crescita esponenziale del ragazzo vanno anzitutto a Giampiero Gasperini, un tecnico che con i giovani ci sa fare e lo ha sempre dimostrato: «Il mister mi ha dato tanta fiducia fin da subito, all’inizio ero consapevole di non meritare di giocare. Non mi sentivo pronto. Tuttavia il tecnico non me lo ha mai fatto pesare. Prima del debutto, contro il Napoli, ha aspettato proprio l’ultimo momento utile per dirmi che sarei andato in campo: il modo migliore per non mettermi troppa pressione». Un paio di battute, per chiudere l’intervista anche su un possibile approdo in Europa League per l’Atalanta e su una possibile convocazione con la Nazionale maggiore: «Europa? Siamo convinti di potercela fare, anche se sappiamo che sarà difficile. Ma ci giochiamo il tutto per tutto. Nazionale? Per adesso penso solo all’Under21, poi, se un giorno dovessi arrivare in Nazionale, sarebbe un onore».

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