2016
La FIGC non chiede i danni a Conte
A Cremona in scena il primo atto del processo: l’Atalanta contro Doni
Pronti, via: stamattina a Cremona parte il maxi-processo riguardante il primo filone di calcioscommesse inziato ormai circa quattro anni e mezzo fa. Tra i convolti (in totale circa centoquattro persone, tra allenatori, giocatori e dirigenti) anche il commissario tecnico della Nazionale Antonio Conte, che potrebbe essere rinviato a giudizio per frode sportiva in virtù di una sola partita di Serie B, Albinoleffe – Siena, a quanto pare combinata. Conte, all’epoca allenatore della compagine toscana, sarebbe stato a conoscenza della combine (il tecnico, lo ricordiamo, sul piano sportivo ha già scontato una squalifica per omessa denuncia ai tempi in cui allenava la Juve, ma i fatti risalivano all’epoca in cui era tecnico del Bari). Tra i tanti che saranno presenti all’udienza, anche i legali della FIGC oltre a quelli delle varie associazioni di consumatori e società di calcio: pure la Federazione ha infatti deciso di costituirsi parte civile per chiedere i danni (di immagine) del grande scandalo, ma con una sostanziale eccezione. Sì, perché la FIGC chiederà i danni soltanto a coloro che sono accusati di associazione a delinquere (coloro che avevano combinato le partite) e non a chi è semplicemente accusato di illecito e frode (come Conte, appunto).
ATALANTA CONTRO DONI – Una stranezza che servirà, come ovvio che sia, ad evitare un paradosso, ovvero quello di una Federazione che si schiera contro il proprio commissario tecnico (che, lo ricordiamo, fino a prova contraria è ancora innocente). Conte rischia il rinvio a giudizio ed una condanna lieve, ma è ancora da stabilire se procederà con il giudizio abbreviato o andrà avanti con il processo (che potrebbe durare, secondo le indiscrezioni, anche parecchi mesi, perché tutti quelli accusati di frode e non di associazione potrebbero essere delocalizzati su altri processi in tribunali competenti italiani). A differenza della FIGC, c’è comunque chi non ha avuto paura di schierarsi contro i propri amici (o ex tali): ad esempio l’Atalanta si presenterà come parte lesa contro il proprio ex capitano Cristiano Doni, accusato di associazione a delinquere, che rischia una grossa condanna.