2013

Calcioscommesse, Laudati: “Carte a Palazzi, mi auguro che…”

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CALCIOSCOMMESSE LAUDATI PALAZZI – Intervistato dai colleghi della Gazzetta dello Sport, Antonio Laudati ha detto la sua sulla chiusura dell’inchiesta di Bari sul calcioscommesse. Il pubblico ministero del Tribunale del capoluogo pugliese ha espresso anche un’opinione sull’attuale legislazione del nostro Paese sui casi di frode sportiva, che sono apparsi improvvisamente nel corso dell’inchiesta: “Ci siamo trovati per caso con le frodi sportive, la nostra inchiesta era su scommesse e riciclaggio. Poi sono emerse le combine che riguardavano il primo filone e ora quelle del secondo. Solo per agevolare la giustizia sportiva abbiamo accelerato perché riteniamo che la collaborazione debba essere completa e sinergica. Ritengo che la legislazione in materia sia ormai obsoleta e vada adeguata rispetto ai tempi. Per avere la possibilità che la magistratura ordinaria possa fare i suoi riscontri, bisognerebbe mettere le persone che vengono interrogate nelle condizioni di non essere penalizzate. In questa inchiesta c’è un calciatore di cui siamo certi abbia dato falsa testimonianza, ma noi non abbiamo chiesto il rinvio a giudizio in base all’articolo 384 del codice penale “perché ha commesso il fatto per esservi stato costretto”. In questo caso c’è l’ipotesi di una squalifica sportiva. Le caratteristiche di questa inchiesta? Il riscontro obiettivo degli elementi probatori. Non ci è bastata una semplice chiamata in correità, abbiamo fatto accertamenti patrimoniali, intercettazioni, ascoltato decine di testimoni e solo dopo abbiamo provveduto a chiedere il rinvio a giudizio. Posizione che riguarda Conte e Ranocchia? Si tratta di due posizioni diverse. Conte non è mai stato indagato. Da noi è venuto come persona informata dei fatti e ci ha aiutato a capire i meccanismi dello spogliatoio. Il ruolo dei cosiddetti “senatori”. Uomini che hanno un reale potere all’interno del gruppo. Poi esistono modi diversi di fare l’allenatore. C’è quello che ha un rapporto asettico e distaccato e chi invece è più amichevole. Si passa all’inchiesta sportiva? Abbiamo consegnato tutte le carte a Palazzi e lui dovrà valutare gli aspetti sportivi. Abbiamo solo evidenziato quei casi per i quali non c’erano rilevanze penali. Il problema di valutare se ci sono rilevanze sportive, anche per le società, tocca alla Procura federale. Cosa si augura per la legislazione in tal senso? La giustizia deve essere credibile e per esserlo deve essere capita da tutti. Non sempre le decisioni dei tre gradi di giustizia sportiva oggi sono chiare. Poi deve cambiare anche la legislazione penale. La legge sulla frode sportiva è nata nel 1989 e sull’emotività del calcioscommesse del 1980. Si parla ancora di alterazione del risultato e si parla del fatto che ci deve essere un soggetto che mette soldi per alterare il risultato. Oggi però le cose sono diverse. Non c’è più il totocalcio, si scommette in tempo reale in tutto il mondo e su ogni cosa. Cosa si può fare? Io so che il Coni si sta muovendo. È necessario che si operi a livello extranazionale e che ci siano leggi uguali in tutta Europa.

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