2009
Calciopoli, si muove anche la FIGC
Si apre un nuovo fronte, Calciopoli non finisce mai: le nuove intercettazioni (altre ne salteranno fuori, presto) coinvolgono anche l’Inter di Moratti. Da valutare comunque se ci sono reati sportivi. “Il bello deve ancora venire, c’è molto altro…”, sibila Luciano Moggi, che secondo i pm di Napoli era il capo della Cupola.
E i suoi avvocati cercano di allargare ancora più il fronte. “Un dato di fatto è inequivocabile: se le intercettazioni di cui si parla oggi fossero state trasmesse all’Ufficio indagini della Federcalcio nel 2006, con ogni probabilità l’esito di quel giudizio sarebbe stato diverso quanto meno sotto la quantificazione delle sanzioni e la loro applicazione anche ad altri dirigenti e società di calcio”, così gli avvocati Maurilio Prioreschi e Paolo Rodella, che insieme a Paolo Trofino, difendono Moggi a Napoli. “Prendiamo atto che la procura di Napoli definisce disinformazione la divulgazione di intercettazioni di altri dirigenti calcistici con i designatori – dice l’avvocato Prioreschi – Mi sarei aspettato che gli inquirenti avessero dichiarato di aver aperto una inchiesta per accertare come mai non una sola intercettazione che riguarda alcuni dirigenti diversi da Moggi non è stata trascritta: quando si è trattato dell’ex dg della Juventus hanno trascritto anche quella tra lui e la moglie sul panettone da portare a cena a casa di Pairetto. Noi difensori certamente sappiamo che parlare al telefono non è reato e forse è meglio che questo concetto la procura di Napoli lo chiarisca a se stessa”. Non finisce qui. “Non escludiamo di intraprendere le opportune iniziative perchè si riconsideri il processo calcistico a Moggi – aggiunge l’avvocato Paolo Rodella – ciò che emerge delle intercettazioni, aldilà della loro rilevanza penale che sarà valutata dal Tribunale – è il fatto che altri dirigenti hanno violato, e forse più di Moggi perchè fino ad ora hanno taciuto – i principi di lealtà e onorabilità sportiva sanciti dall’articolo 1 del regolamento federale”.
Non è affatto escluso che il superprocuratore Figc, Stefano Palazzi, presto possa aprire un nuovo fascicolo. Acquisendo le ultime carte, aspettando però passi ufficiali della Procura napoletana con cui è in contatto da anni ormai. Hanno fatto scalpore in questi giorni le intercettazioni di Bergamo con Moratti. In una, ad esempio, parlano di Paolo Bertini, l’arbitro di Arezzo: successo dell’Inter sulla Sampdoria, direzione di gara perfetta, premiata con unÃ? voto altissimo (8,80) dal commissario arbitrale. I complimenti di Moratti per l’arbitro. “E pensare – ricorda ora Bergamo – che dicevano che Bertini era filojuventino, che fesseria. Una delle tante. Che andassero a vedere le partite dirette da Bertini…”. L’ex internazionale di Arezzo è stato coinvolto pure lui in Calciopoli, pur non essendoci nemmeno una delle 151.000 intercettazioni che lo vede protagonista. “Ora la verità sta venendo finalmente a galla ma quante storie abbiamo vissuto in questi anni: come quella del sorteggio truccato. Macchè truccato. Perchè non hanno mai interrogato i notai, i giornalisti dell’Ussi che facevano il sorteggio?”, si chiede adesso l’ex designatore livornese. “Io parlavo con tutti perchè era consentito a quei tempi”, ricorda ancora. Stanno uscendo altre intercettazioni: con Moratti ma anche con Meani, con Galliani, con Cellino. “Normale, niente di strano, niente di illecito”, insiste Bergamo. “Di queste nuove intercettazioni, che io sapevo che c’erano, ora si dovrà tenere conto, quando il 13 aprile riprenderà il processo a Napoli”. Ci sarà battaglia: gli avvocati degli imputati illustri incalzeranno ancora il tenente colonnello Attilio Auricchio, che ha condotto le indagini. “Macchè indagini – tuona Luciano Moggi – si è fidato delle intercettazioni e dei tabellini dei giornali (la Gazzetta e Repubblica, ndr) senza un riscontro, senza una perizia, senza sentire nessuno…”. Ci sono falle evidenti nell’inchiesta di Auricchio ma basterà questo per riaprire il processo sportivo? Giancarlo Abete l’ha sempre detto: la vicenda sportiva è chiusa, nessuna revisione.Ã? Ma gli avvocati la pensano diversamente.
Fonte: Repubblica