2016

De Santis: «Calciopoli non ha insegnato niente, il problema è economico»

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L’ex arbitro di Serie A: «Il calcio conserva ancora lati oscuri»

A distanza di 10 anni l’argomento relativo a Calciopoli conserva sempre un’incredibile vena di attualità e gli elementi non totalmente chiari sono comunque diversi. Allo stesso modo sono interessanti le molteplici interviste ai protagonisti che tuttora si susseguono, come quella realizzata quest’oggi dal Corriere dello Sport all’ex arbitro di Serie A Massimo De Santis che inizia a raccontare: «Ci radunarono tutti in aula magna, quella dove si facevano i sorteggi, e ci chiamarono, a uno a uno, per consegnarci l’avviso di garanzia ma capii subito che non c’era sostanza in quella storia. Dovevo andare al Mondiale, mi resi conto che per me era finita. Non ero preoccupato, ma solo molto arrabbiato».

STORIA SENZA MORALE – Dieci anni dopo nel calcio italiano è cambiato tutto e niente e la risposta di De Santis alla domanda ‘cosa ha insegnato Calciopoli’ è emblematica. «Nulla. Perché il calcio aveva allora e conserva oggi dei lati oscuri. Il vero problema è nei conti, nelle questioni economiche, nelle plusvalenze che stanno rovinando tutto. La nostra serie A, paragonata a quella del pre-Calciopoli, è poca cosa. Il campionato 2004-2005 fu regolarissimo. Le sentenze sono chiare: nessuna gara alterata. Le sim? Io non ne ho mai avute. Calciopoli è nata per colpire Moggi e Giraudo, e se non si fossero dimessi magari avremmo visto un’altra storia. Poi ci sono le intercettazioni nascoste: se oggi un magistrato volesse indagare, ma per davvero, altro che Calciopoli verrebbe fuori…»

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