2015

Ts: Calciopoli, Dattilo porta i Pm in tribunale

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L’ex arbitro si appellerà alla nuova normativa sulla responsabilità civile dei magistrati

Antonio Dattilo, ex arbitro imputato nel processo su Calciopoli, è stato assolto nei giorni scorsi dalla Corte di Cassazione, ma il caso per lui non è chiuso. Dattilo ha intenzione di portare in tribunale i Pm Beatrice e Narducci, appellandosi alla nuova normativa sulla responsabilità civile dei magistrati sui casi di travisamento di prove e dei fatti. Parla così Alessio Palladino, legale di Dattilo, a Tuttosport: «I pm dovranno in qualche modo rispondere degli allucinanti nove anni che ha dovuto vivere Dattilo. Oggi c’è uno strumento e intendiamo utilizzarlo, perché quello che si è compiuto è un caso di malagiustizia clamoroso».

LA VICENDA – Palladino ha poi parlato anche di quell‘Udinese – Brescia arbitrato da Dattilo, in cui l’arbitro ammonì tre giocatori bianconeri e mostrò il rosso a Jankulovski, il solo che avrebbe poi saltato la sfida successiva contro la Juventus: «I pm gli affibbiano l’associazione a delinquere proprio per quelle ammonizioni e quell’espulsione, perché, sostengono, con quei gialli e quel rosso ha fatto squalificare quattro giocatori ai friulani in vista della successiva partita contro la Juventus. Dattilo, insomma, è un sodale dell’associazione a delinquere di Moggi, per chi indaga e successivamente per chi giudicherà». Sul caso riguardante Jankulovski è stato chiamato in aula a testimoniare anche il quarto uomo Camerota, colui che segnalò l’espulsione a Dattilo per un pugno in faccia da parte del giocatore ceco ad un avversario. Palladino spiega: «Si trattava, insomma, di un errore tecnico. Ma alla fine ci ritroviamo con la condanna in primo grado: assurdo. E sapete perché? Per la scheda svizzera che, secondo gli inquirenti, era nelle mani di Dattilo. Viene scritto nelle motivazioni che c’è un contatto fra quella scheda e quella di Moggi nelle vicinanze della partita. Un contatto muto, naturalmente, perché non si sa cosa potrebbero essersi detti, ma soprattutto dovremmo capire cose significa per la giustizia “nelle vicinanze”, perché il contatto indicato risale a fine novembre, mentre la partita era a settembre».

IL PROCESSO – Dattilo non è stato poi assolto in appello, bensì in Cassazione, spiega Palladino: «Dattilo, così come gli arbitri che sono stati coinvolti e poi assolti tutti tranne De Santis, serviva a “fare numero” e tenere in piedi una logica per la teoria dell’associazione. Altrimenti che associazione sarebbe stata, con due dirigenti, i designatori e un solo arbitro?». Adesso per l’ex arbitro si apre un nuovo capitolo, quello dei risarcimenti, che Dattilo vuole portare avanti. 

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