2015
Calciopoli, avv. De Santis: «La Cassazione valuterà le contraddizioni»
Il legale dell’ex arbitro: «Napoli è stata giustizia domestica»
La vicenda Calciopoli non è ancora conclusa. Dopo le speranze di Moggi, Giraudo e degli ex arbitri, ecco che parla anche il legale di De Santis, che oggi siederà sul banco degli imputati, nel processo valido per il terzo grado di giudizio che si terrà in Cassazione. Così ha parlato Paolo Gallinelli ai microfoni de ‘Il Tempo‘: «Quella di Napoli è stata una giustizia che definirei domestica, la Cassazione ha lenti più distaccate, più competenti e obiettive, in grado di valutare le contraddizioni di cui sono piene le due sentenze di merito, ciascuna al proprio interno e tra di loro. Io ho grande fiducia in questo passaggio, è pensando a questo momento che abbiamo rinunciato alla prescrizione».
PUNTI DI FORZA – Gallinelli continua parlando dei punti su cui baserà la difesa: «Sulle troppe illogicità presenti nelle sentenze. Su episodi gravi di travisamento della prova. Come nel caso dell’intercettazione telefonica tra uno dei designatori dell’epoca, cioè Bergamo, e l’allora vicepresidente della Federcalcio Innocenzo Mazzini che dice a Bergamo di dare un “colpetto di telefono” a “quello di Firenze”. La sentenza d’appello accoglie senza battere ciglio la tesi che quella telefonata dovesse essere indirizzata a De Santis, semplicemente perché le ultime quattro parole non vennero riportate nella trascrizione dell’intercettazione. Solo una delle forzature».
PASSATO IN SORDINA – L’avvocato prosegue e cita un aspetto che, afferma, non è mai stato sottolineato: «La sentenza d’appello ha negato il risarcimento danni alle società costituitesi parte civile. Alcune hanno ricorso in Cassazione, e almeno una di loro versa in pessime acque finanziarie. C’è anche chi specula su carriere distrutte da accuse inesistenti solo per cercare di sistemare le proprie finanze dissestate».