L’ex dirigente della Juventus: «Adesso mi rivolgerò alla Corte di Strasburgo»

Dieci anni dopo, è sempre Calciopoli. Un decennio è trascorso da quando scoppiò lo scandalo delle partite truccate che vide come protagonista il dirigente della Juventus Luciano Moggi, il quale da allora non ha più messo piede nel calcio italiano e ha pure scritto un libro per parlare della vicenda. “Il pallone lo porto io” è il racconto verità dell’ex juventino, scritto a quattro mani con Andrea Ligabue e edito da Mondadori; oltre a questo lo stesso Moggi pubblicò pure “Un calcio nel cuore” (casa editrice Tea) sempre sull’argomento Calciopoli. E in questi giorni Moggi ha parlato da Torino in un convegno speciale.

CALCIOPOLI DIECI ANNI DOPO – Moggi infatti era presente al Jet Hotel di Torino per il decennale di Calciopoli assieme a firme famose del giornalismo sportivo (e non) italiano come Giampiero Mughini, Giuseppe Cruciani o Oliviero Beha, nomi che in passato hanno avuto modo di contestare l’operato del senese. «Adesso ci sono giocatori come Masiello e Mauri che hanno fatto scommesse e lo hanno ammesso ma giocano in Serie A. Il giudice sportivo ordinario ha detto che campionato e sorteggio erano regolari, spero solo che andando fuori dai confini italiani e rivolgendomi a Strasburgo il giudizio sia diverso» è quanto è stato detto dall’ex Juventus Moggi a margine dell’evento di oggi.