2016

Roma, Nainggolan: «Juventus? Mai con quella maglia!»

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Continua: «Spalletti? E’ più attento ai dettagli. Sull’Atalanta…»

Radja Nainggolan a tutto tondo ai microfoni dell’AS Roma Match Program: dalla sfida con l’Atalanta al mercato, passando per la sfida con il Bologna e l’arrivo di Spalletti. Ecco le parole del belga della Roma: «Sono onorato di essere in una squadra che punta in alto e di aver dato in questi anni il mio apporto. Tutti a Roma mi vogliono bene, tranne i ladri che mi hanno rubato a casa qualche giorno fa (ride). Se avrei immaginato di diventare un punto fermo? Non era così scontato. Ho avuto fortuna per la sfortuna che ha colpito Strootman. Sono venuto alla Roma quando Kevin si è infortunato, doveva essere per pochi mesi. Poi purtroppo il suo infortunio è stato peggiore di quello che ci si aspettasse e io sono ancora qua. Mi spiaceva per lui, ma io ho sempre pensato di fare il meglio per questa squadra e lo continuerò a fare fino all’ultimo giorno. Ho dichiarato che vincere qualcosa a Roma, vale dieci vittorie nella Juventus. Perché? Non lo so perché, ma è così da sempre. La Juventus è sempre stata la squadra da battere e comunque non mi vedrete mai con quella maglia. Atalanta? Sarà una gara difficile. Noi stiamo bene e dobbiamo vincere. Anche a loro servono punti per raggiungere la salvezza matematica ma se giochiamo come sappiamo possiamo fare bottino pieno. La maggiore insidia? Proprio come contro il Bologna sono le squadre che si chiudono che possono creare le maggiore insidie. Con queste squadre, possiamo andare in sofferenza a trovare spazi o sulle palle inattive, anche se non abbiamo subito molti gol così. Dovremmo fare attenzione e far andare la partita dove vogliamo noi».

CONTINUA NAINGGOLAN«Cosa è mancato alla Roma contro il Bologna? Nainggolan… Scherzo, naturalmente! Ci è mancata un po’ di cattiveria davanti alla porta. Certo la sfortuna ci ha messo la sua, colpendo tre volte il legno, ma abbiamo contribuito anche noi. Quali cambiamenti ha portato l’arrivo di Spalletti al gruppo? È più attento ai dettagli. Inoltre, gli allenamenti sono più lunghi e in partita stiamo meglio fisicamente. Poi le vittorie portano vittorie, si sa. Una novità su tutte? Abbiamo cambiato mentalità come squadra. Sempre in partenza a fine stagione? Ogni anno a giugno sono nella lista giocatori in partenza, sin dal primo anno al Cagliari e poi sono rimasto lì per 5 anni… Lo stesso è successo a Roma già alla fine della prima stagione. Io posso solo dire che sono felice di stare qui e darò sempre il massimo con questa maglia. Se credo nel secondo posto? Con un distacco di sei punti cambia molto. Il Napoli deve perdere due volte, una contro di noi e anche un’altra. È difficile, ma fino a quando l’aritmetica non ci condanna dovremmo continuare a vincere a prescindere da quello che fanno gli altri».

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