2016
Chievo Verona, Nember: «Europa League, perché no?»
Continua il ds sul mercato: «Proveremo a migliorare la squadra anche se certi equilibri sono ancora più importanti»
Obiettivi futuri, questione allenatore e calciomercato: il direttore sportivo Luca Nember ha fatto il punto della situazione in casa Chievo Verona, protagonista di un’ottima stagione. Ecco quanto riportato dall’Arena: «Quando lavori bene è meglio sentirla qualche voce positiva, anche sui giocatori. In questo momento sono tutti tesserati con noi, allenatore compreso. Siamo in A da 15 anni, chi fa le cose in un certo modo prima di tutto esige rispetto. Delle chiacchiere ci sono, ma ci sono anche da parte nostra progetti iniziati e rapporti instaurati nel tempo. Di concreto per ora c’è molto poco. Quando è stato preso Maran era fermo, dopo l’esonero di Catania. I risultati sono andati al di là delle nostre aspettative, partiti dall’onda lunga della passata stagione».
EUROPA LEAGUE, PERCHE’ NO? – «Identikit possibile futuro allenatore? Chi deve guidare il Chievo deve aver chiaro l’ambiente in cui viene a lavorare, dove la relativa pressione a volte è un vantaggio ed uno svantaggio invece in altri momenti. L’allenatore da Chievo deve avere, nella mia testa, delle caratteristiche ben precise rispetto ad altri contesti. Chiaro che certe situazioni le teniamo aggiornate, può sempre capitare qualcosa. Mi chiedete un po’ troppo però se volete sapere un nome. Europa League? Dopo gli ultimi anni con una certa sofferenza l’obiettivo è diventato quello di salvarsi il prima possibile. Ci siamo riusciti la passata stagione e adesso. Attenzione però, cercare di fare meglio non è un delitto. A patto di conservare la nostra identità. Il Chievo può anche ambire all’Europa League, adesso la classifica è reale. Decimi ci siamo, ma qualche partita l’abbiamo sbagliata anche noi. Chi è davanti evidentemente ha fatto meglio del Chievo».
ADDIO PALOSCHI NECESSARIO – «La struttura va toccata il meno possibile, l’intelaiatura per la A di oggi è di un discreto livello. Rosa da rinfrescare? L’età media in effetti balza un po’ all’occhio. Per il breve periodo ci può interessare relativamente, ma fra uno o due anni alcuni tasselli giovani potremmo inserirli. Daprelà e Cinelli? Ci sono loro due ma ce ne sono anche altri. Proveremo a migliorare la squadra anche se certi equilibri sono ancora più importanti. La partenza di Paloschi? Lui ci garantiva 10 gol sicuri, ma a livello manageriale l’operazione andava fatta ed è stata conclusa bene. Adesso non puoi solo guardare all’aspetto tecnico e al campo».