2016
Le finte bombe di mercato di giugno
Tutti i colpi proclamati e non avveratisi nel giugno di un anno fa…
Una regola del calciomercato estivo potrebbe suonare così: ogni sessione ha i suoi colpi, ma a giugno sono più le voci dei reali acquisti. E non tutti i mesi di giugno, peraltro, sono uguali anche per l’affollarsi del calendario a seconda che gli anni siano pari o dispari, con conseguente disputa di Europei o Mondiali che provoca la consueta valutazione del giocatore chiacchierato dai media perché in orbita di ipotetica cessione: «Per adesso sono concentrato sulla mia nazionale». La prima settimana di giugno 2015, pertanto, fu occupata dall’interesse spasmodico per la finale di Champions League tra Barcellona e Juventus, con ricadute sul mercato solo dopo la disputa della partita, con la scoperta che Carlitos Tevez avrebbe lasciato l’Italia. Ad accomunare ieri e l’oggi, per la verità, c’è la Coppa America, giocata in entrambi gli anni. Ma in attesa che oltre a Pjanic si scateni davvero il gran bazar delle compravendite, facciamo un passo indietro di 365 giorni e divertiamoci sulle voci proposte a titoloni da prima pagina sulle principali testate sportive. Ognuno decida in libera autonomia se fossero trattative vere e proprie poi sfumate, rumors (come si suol dire oggi), bisbigli, false piste o anche qualche balla di proporzioni evidenti ma che fa tanto estate e che – in fondo – se non ci fosse ci mancherebbe tanto perché tutti abbiamo un discreto bisogno di sogni e irrealtà da coltivare. Procedo in ordine cronologico, tralasciando la presentazione di quegli acquisti che poi effettivamente si sono concretizzati, e non faccio il precisino con le date, tanto è stato tutto molto rapido (e, in certi casi, tutt’altro che indolore).
CALCIOMERCATO: I TITOLONI DEI GIORNALI
Giugno 2015 si apre con la richiesta di Roberto Mancini a Thohir: vuole nove acquisti. Non una decina, il numero è esattamente quello. Segno, evidentemente di idee chiare. Nel frattempo, un ex interista si siede sulla panchina della ponda opposta di Milano. Mihajlovic non dice di essere milanista (l’uomo ha un suo spessore), ma rivendica la libertà di cambiare pensiero a 50 anni rispetto al famoso “Mai ai rossoneri” pronunciato tempo prima. L’arrivo di Sinisa genera un effetto immediato e duplice: via al “sogno” Ibrahimovic (un tormentone ancora di moda) e al progetto Maksimovic (che dal Torino non si muoverà). In casa Milan, però, fa decisamente più rumore la realtà. Oddio, definirla tale oggi acquista un senso comico, ma ben due quotidiani su tre aprono nel giorno della finale di Berlino con il botto Mr. Bee, che si sarebbe comprato mezza società per poco meno di mezzo miliardo di euro. Oggi sembra ed è una barzelletta, ma tant’è, all’epoca on faceva ridere. La Juve perde la finale e perciò ecco pronto il rimedio: un altro bomber. Si offre Van Persie, si fanno i nomi di Higuain, Cavani e Mandzukic (ed il terzo effettivamente arriverà). Quanto a Pogba e ai suoi 120 milioni virtuali di oggi, non pensate che siano troppi. Un anno fa si scrisse che il Manchester City ne aveva messi sul piatto 114, non proprio pochi. Ma è il Milan a dominare la prima fase del mese. All’unanimità, i 3 giornali sportivi d’Italia danno per fatto l’acquisto di Jackson Martinez. Arriverà un altro colombiano, Carlos Bacca, diciamo che almeno il Paese di provenienza era stato indovinato. Quanto a Ibrahimovic, lui vuole talmente il Milan che Raiola vola in Qatar per convincere lo sceicco, operazione chissà se mi tentata e certamente non riuscita. Saltato il gigante svedese, i rossoneri guardano ad Arda Turan, mentre la Juve a centrocampo pensa a Witsel, chiude per Zaza (lo fa davvero) ma non cui mette accanto il partner Berardi (e in questa storia siamo sempre lì, alla situazione di stand-by). Poi, improvvisamente, giugno si accende. Kondogbia, talento del Monaco che ha ben figurato nell’ultima Champions League, finisce al Milan. E invece no, si passa a un derby improvvisamente e ha ragione l’Inter con esborso di 40 milioni. Chissà se a conti fatti – quelli poi del campo – gli acquirenti non si siano pentiti di aver vinto la stracittadina. Alla Juve non manca il classico delle estati di Allegri: la caccia al trequartista. A giugno le idee sono due e pure agli antipodi: Oscar del Chelsea e Saponara dell’Empoli. Entrambi staranno poi al loro posto, così come Isco del Real Madrid, che ad un certo punto spunta nel ballottaggio. Anche il Toro si muove: Okaka e Bjarnason, proclamati come botti. A giugno li si sente, poi diventano echi di una stagione possibile che non sarà. Nel Milan è l’ora di Higuain. Non finiscono i 60 minuti che De Laurentiis ci mette una clausola rescissoria da 95 milioni che mette tutti d’accordo quando ancora non si poteva immaginare l’anno record del Pipita. L’Inter pensa a Pedro, il Milan a Hummels, i nerazzurri a Lucas Leiva e Mario Suarez e per due soldi un topolino mio padre comprò…
Consiglio per i più giovani: se non si conosce Angelo Branduardi, il (fanta)mercato di giugno non lo si potrà mai apprezzare per intero.