2016
Iago gran colpo, un dubbio su Ajeti, due su Ljajic
Calciomercato Torino: gli ultimi sviluppi
Il nuovo Torino di Sinisa Mihajlovic assume forma e sostanza: l’estenuante trattativa di calciomercato che ha interessato i nomi di Iago Falque ed Adem Ljajic è andata in porto, l’attaccante serbo si è convinto della nuova destinazione e dunque i due calciatori si trasferiscono dalla Roma al Torino. Il primo con la formula del prestito ed obbligo di riscatto, il secondo con acquisizione piena: operazioni che si aggirano entrambe sui 7 milioni di euro.
IAGO OK – Da subito convinto ed entusiasta della sua nuova esperienza, ha spinto per una rapida conclusione dell’affare: la stagione a Roma è risultata nei fatti interlocutoria e lo spagnolo – dopo la strepitosa annata vissuta con la maglia del Genoa – ha immediatamente optato per rilanciarsi altrove. Nel Torino di Mihajlovic, che – lo ricorderete più al timone della Sampdoria che nella caotica parentesi rossonera – sfrutta a pieno le caratteristiche degli attaccanti esterni. La stagione di Eder e Gabbiadini il manifesto del suo credo offensivo: Iago Falque in tal senso risulta perfetto perché è un esterno tattico, sì propenso alla produzione attiva (ben 13 le sue reti nella stagione d’esordio in Serie A!) ma con buona attitudine al sacrificio e senso della posizione. Insomma non sembra mancare proprio nulla.
LJAJIC, DUE DUBBI DA RISOLVERE – Nel più classico dei rovesci della medaglia, quelli che sono stati indicati come pregi per il suo collega possono rivelarsi difetti chiave per l’attaccante serbo: Adem Ljajic, come gran parte dei talentuosi slavi, ha un carattere molto particolare, sempre al limite tra numeri d’alta scuola e quella classica svogliatezza che ne ha compromesso la prima fetta della sua ancor giovane carriera. I dubbi in tal senso mostrati sulla destinazione granata non promettono bene: già è da tenere sotto osservazione quando pienamente motivato, figurarsi con queste premesse. L’altro punto interrogativo è strettamente tattico: Ljajic è un attaccante che fa della fantasia e dell’estemporaneità i suoi tratti distintivi, ha bisogno di non essere intrappolato in dettami tattici che possano limitare il suo raggio d’azione. Sinisa Mihajlovic però, come dimostrato proprio dagli exploit di Eder e Gabbiadini ai tempi della Samp, predilige calciatori più funzionali e polivalenti. Una scommessa, quella del pieno inserimento del suo connazionale (ah, attenzione alle scintille), tutta da vivere.
L’EREDITA’ DI GLIK – L’offerta irrifiutabile (o comunque da dover valutare con l’attenzione che spetta a determinate operazioni) alla fine è arrivata: 11 milioni dal Monaco, addio a capitan Glik. Protagonista nella ferrea difesa della sua Polonia ad Euro 2016, classe ’88, poco da discutere sul suo valore: il Torino però perde anche quello che è stato negli anni il suo trascinatore, il suo leader emotivo, ragioni per cui la sua sostituzione non può essere immediata ed indolore. Ad Euro 2016, non appena chiamato in causa, ha fatto molto bene anche Arlind Ajeti: il calcio italiano lo ha già conosciuto nella breve parentesi con il Frosinone, in una situazione tecnica dove il peggio fondamentalmente era già accaduto. Nella sua Albania si è dimostrato pronto e reattivo, disputando una grande gara con la Francia – appena uscito per infortunio, all’85’ minuto, la sua nazionale ha subito gol e perso nei minuti di recupero la partita chiave per la qualificazione agli ottavi di finale – e ripetendosi nella vittoria con la Romania. Il Torino – che è riuscito a prelevarlo a parametro zero – potrebbe averci visto lungo, a patto che si evitino i soliti paragoni del caso: classe ’93, può crescere con serenità e dimostrare il suo valore. Capitan Glik a parte.