Calciomercato
Torino, addio a Bremer ma Cairo avvisa: «Vale più di quanto si dice»
Bremer lascerà il Torino, il presidente Urbano Cairo fa un paragone: «Se Skriniar vale 70 milioni di euro…»
In casa Toro, tutto continua a ruotare intorno a Bremer. Il difensore si è aggregato regolarmente al gruppo di Ivan Juric ed è partito per il ritiro di Bad Leonfelden in Austria, ma il suo desiderio è chiaro a tutti. Anche al presidente Cairo, che però sta cercando in tutti i modi di alzare il prezzo del suo gioiello.
E il paragone con un altro difensore del momento non può che giocare a favore dell’editore alessandrino: «Sento parlare di 70 milioni per Skriniar, un giocatore che ha due anni in più del brasiliano – dice il numero uno del club – e allora a questo punto credo che Bremer valga molto di più rispetto alle cifre che circolano».
Le cifre
Un modo per sottolineare la distanza che continua ad esserci tra la domanda del Toro e l’offerta dell’Inter: i nerazzurri si sarebbero spinti fino a 30, dalla città della Mole ne vorrebbero almeno una decina in più. Almeno su questo, però, Cairo non si espone: «C’è un prezzo per Bremer, ma non credo che sia giusto dirlo» spiega il patron granata al termine della presentazione dei palinsesti di La7.
La società ha bisogno di monetizzare il prima possibile per poter finalmente decollare sul calciomercato in entrata, il brasiliano freme per cominciare una nuova avventura in una squadra che giochi la Champions e possa puntare a grandi obiettivi in campionato.
Derby d’Italia
«Sono in ottimi rapporti con il suo agente, l’ho visto anche ieri – rivela Cairo – e gli ho detto che quando arriverà l’offerta giusta l’avrei venduto e che non farò cose esagerate: il mio obiettivo è di accontentarlo, anche se non gli ho promesso di andare di qua o di là».
La preferenza di Bremer resta sempre e comunque l’Inter, anche se la Juve resta in agguato: la partenza quasi certa di De Ligt costringerà i bianconeri a cercare un top in difesa, per rapporto qualità-prezzo il centrale del Toro rappresenta un’occasione troppo ghiotta per non essere valutata dalle parti della Continassa.