2016
Sampdoria: Fernando vicino allo Spartak
Due i nomi per la sostituzione: Paredes (Roma) o Vilhena (Feyenoord)
Ad un passo dall’addio alla Sampdoria. Dopo una sola stagione, giocata anche molto bene, il brasiliano Fernando si prepara a salutare i blucerchiati: il giocatore, arrivato un anno fa dallo Shakhtar Donetsk per circa 8 milioni di euro (pagabili in due anni), avrebbe quasi accettato l’offerta dello Spartak Mosca, che per lui avrebbe messo sul piatto quasi il doppio. Fernando, molto legato alla città di Genova, non avrebbe potuto dire di no alla super-offerta di contratto russa, ma soprattutto la Sampdoria non avrebbe potuto dire di no allo Spartak Mosca, avendo necessità di monetizzare subito. In queste ore gli agenti e gli intermediari di Fernando stanno lavorando per la cessione, ma il direttore sportivo Carlo Osti ed il presidente blucerchiato Massimo Ferrero si sono già riuniti a Milano per tracciare una lista di possibili sostituti insieme ad una infinità di procuratori e delegati delle varie società che potrebbero fare al caso del mercato sampdoriano.
SAMPDORIA: PAREDES O VILHENA A CENTROCAMPO – Il sostituto ideale di Fernando alla Sampdoria sembrerebbe essere Leandro Paredes, giocatore argentino della Roma quest’anno in prestito all’Empoli: i giallorossi sono ancora in dubbio se tenere con sé Paredes o darlo in prestito un’altra stagione. Nel caso in cui però la Roma dovesse dire di no per lui, la Sampdoria avrebbe già pronta l’alternativa: un clamoroso ritorno su Tony Vilhena, giocatore del Feyenoord che l’anno scorso aveva già le valigie pronte per approdare in blucerchiato. Alla fine l’affare Vilhena tra Sampdoria e Feyenoord, ricorderete, saltò un po’ per i ripensamenti del giocatore, un po’ per i conflitti tra procuratori ed intermediari (tra cui Mino Raiola). Adesso la Sampdoria ci ripensa e, con l’eventuale addio anche di Roberto Soriano (che piace molto al Torino), valuta pure altri centrocampisti come Mirko Valdifiori del Napoli o Federico Viviani dell’Hellas Verona, come riportato oggi da La Repubblica – Genova.