2016
Rudiger: «Se resto? Non si sa mai»
«La Juventus è una sorta di Bayern Monaco della Serie A»
Nuove ombre sulla permanenza di Antonio Rudiger nella Roma. E’ lo stesso difensore tedesco ad avere dubbi sul suo futuro: «Attualmente sono della Roma, sto bene e sono felice, ma non si sa mai cosa può accadere. Il club può pensarla diversamente o può accadere qualcosa dopo gli Europei. Chelsea? Sono voci che sento da tre anni, ma tutto farà il suo corso», ha dichiarato a Funke Sport.
IL CAPITANO – Rudiger ha poi parlato di Francesco Totti: «E’ un’icona, un romano in tutto e per tutto. Poteva andare in altri club, ma è rimasto fedele alla sua squadra. E’ tranquillo, un leader, non parla mai più del necessario, lascia parlare i piedi. E’ un grande calciatore e io sono orgoglioso di giocare con lui. Derby? Grande esperienza, l’atmosfera è unica. Se vinci, diventi un eroe, ma in una fase brutta della stagione siamo stati pesantemente contestati. I tifosi sono pazzi del calcio, ci mettono cuore e anima».
Poi ha tracciato un bilancio della sua stagione: «E’ stato un anno positivo, ma non siamo riusciti a conquistare il secondo posto e la qualificazione diretta alla Champions League. Critiche? Non importa, venivo criticato anche in Nazionale. La migliore risposta alle critiche è stata la stagione che ho appena disputato».
SERIE A – Sul campionato italiano invece: «In Italia si pensa molto alla difesa, si mettono dietro e ne paga lo spettacolo, mentre in Bundesliga si gioca a viso aperto. Avversario più difficile da marcare? Pavoletti del Genoa, poi Higuain, Kalinic, Bacca. La Juventus è diventata una sorta di Bayern Monaco della Serie A. Le inseguitrici non devono mai rallentare durante la stagione per lottare con loro, noi invece abbiamo avuto problemi con le squadre più piccole».
EUROPEI – Infine, sulla convocazione in Nazionale e gli Europei: «La gioia è stata enorme, è una grande ricompensa dopo una stagione difficile. Vogliamo lottare per la vittoria finale: abbiamo una squadra molto buona, siamo pronti. La Francia è la nostra rivale principale, poi Spagna, Inghilterra e Italia, che è sempre forte, anche senza Marchisio e Verratti».