2016

Roma, Pallotta: «Pjanic? Resta qui»

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«Con Spalletti la squadra si diverte, peccato per lo scudetto»

La finestra estiva di calciomercato non è ancora aperta, ma James Pallotta è già stufo di voci e indiscrezioni. Negli ultimi tempi si sta parlando insistentemente del possibile approdo di Miralem Pjanic al Chelsea, ma il patron della Roma ha provveduto a smentire: «Leggo di accordi, trattative e cessioni. Si parla tanto di Pjanic, del fatto che vorrebbe andare via e che io avrei dato il via libera alla cessione, ma è tutto falso, anzi la mia decisione è che resta. Non vuole andarsene e non vogliamo venderlo. Sono davvero stanco di queste voci. In passato abbiamo sbagliato a fare troppi cambiamenti nella rosa, ma ora abbiamo pochi correttivi da mettere in atto», ha dichiarato a Roma Radio.

PER IL FUTURO – Nel corso del suo intervento Pallotta ha parlato del lavoro svolto finora: «C’era tanto lavoro da fare all’inizio: abbiamo acquistato giocatori forti, poi li abbiamo dovuti vendere per i vincoli Uefa, ma sono soddisfatto del lavoro di Sabatini, Conti e Zecca. Negli ultimi mesi sono cambiate molte cose, siamo cresciuti molto a livello di scouting. Qui dobbiamo accogliere e crescere i talenti. Voglio fare i complimenti a De Rossi per il lavoro svolto con i giovani. Si sono dette sciocchezze su Conti, che avremmo voluto mandarlo via, ma gli abbiamo dato solo compiti più specifici. Voglio solo il bene di questa società, dovrete sopportarmi ancora per tanto tempo, c’è ancora uno stadio da costruire».

IL PROGETTO – A proposito dello stadio ha spiegato: «Abbiamo lavorato per sei mesi con Ginsberg, che ha fatto un ottimo lavoro. Il progetto è un faldone di 8mila pagine, per cui serve tempo. Aspettiamo l’approvazione a livello regionale, dovrò svolgere diversi colloqui. Penso sia un ottimo progetto. Sto ricevendo sostegno in ambito politico e dai tifosi, ma mi chiedo se vogliano lo stadio quanto lo voglio io. Il progetto procede spedito: negli ultimi cinque giorni abbiamo avuto colloqui con architetti, finanziatori e costruttori».

LA SVOLTA – Infine, sulla rinascita della squadra: «Non potrei essere più orgoglioso di quello che la squadra sta facendo negli ultimi mesi. Sono estremamente soddisfatto del tecnico Spalletti e di tutto il suo staff. Si è visto che il problema non era fisico, ma mentale. I ragazzi, anche grazie a Spalletti, ora si divertono. Derby? Ero sicuro che la squadra fosse preparata. Ero un po’ teso sul 2 a 1, ma poi i gol di Florenzi e Perotti hanno chiuso i giochi. Anche Dzeko è entrato bene, non era facile segnare quel gol. Rammarico? Non aver vinto per 11 partite, altrimenti saremmo primi».

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