2016
L’addio di Dzeko da riserva della riserva
Anche ieri sera panchina per il bosniaco, Spalletti è stato molto chiaro
Forse non doveva finire proprio così l’avventura di Edin Dzeko alla Roma, da riserva della riserva in una delle partite più importanti della stagione. L’attaccante bosniaco, arrivato a inizio stagione dal Manchester City, doveva essere il pezzo da novanta del mercato giallorosso e invece si è rivelato un flop clamoroso. Con Rudi Garcia prima, vero, ma anche successivamente con Luciano Spalletti, che non si è fatto tanti problemi a metterlo in panchina. Ieri Dzeko era stato annunciato come titolare per la partita col Milan, ma non ha giocato, per l’ennessima volta: Spalletti lo ha messo ancora in panchina, salvo farlo entrare in campo soltanto nei minuti finali. Una miseria al culmine di una stagione altrettanto misera, con un bottino di appena una decina di gol tra campionato e coppa a fronte di trentotto partite giocate. Numeri ancora più umilianti, se si pensa che la Roma quest’anno ha avuto il migliore attacco del campionato, non grazie ad Edin Dzeko però di sicuro.
ROMA: SPALLETTI E I SEGNALI SU DZEKO – A questo punto l’addio di Dzeko alla Roma nel corso del prossimo mercato potrebbe sembrare cosa abbastanza scontata. I segnali ci sono tutti ed a lanciarli è stato proprio Spalletti, che a questo punto gli preferisce Francesco Totti (vicino al rinnovo) ed il giovane Umar Sadiq (che potrebbe rimanere in giallorosso invece che andare in prestito altrove). Durante gli ultimi mesi l’allenatore giallorosso era stato molto chiaro, anche pubblicamente, in conferenza stampa: «Dzeko non segna perché subisce molto il dualismo con Totti», aveva detto una volta. Poi in un’altra: «Dzeko per avere una maglia da titolare dovrebbe pregarmi». Parole nettamente in contrasto con quelle rilasciate invece al suo arrivo a Trigoria, quando disse: «Se in estate (quando non c’era, ndr) avessi dovuto scegliere un centravanti, avrei scelto di certo Dzeko». Qualche mese dopo, riporta Il Messaggero, tutto è cambiato.