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2016

Lo sfogo di Sirigu: «PSG, mi hai deluso»

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Ora pensa all’Europeo: «Mi sono allenato duramente per essere pronto»

Salvatore Sirigu si consola con l’Europeo. Il portiere, reduce da una stagione deludente con il Paris St Germain a livello personale, sarà molto probabilmente il vice di Gianluigi Buffon nella Nazionale. Nel frattempo suonano le sirene di mercato, perché non resterà a Parigi dopo esser stato sorpassato da Kevin Trapp nelle gerarchie. Una vicenda che sa di tradimento per Sirigu: «Dopo avermi rinnovato il contratto, il club mi disse che non aveva bisogno di altri portieri, confermandomi piena fiducia alla fine della scorsa stagione. Quando poi hanno preso Trapp ho pure pensato che la concorrenza poteva farmi bene. Tornato dalle ferie capii che volevano sbattermi fuori perché non ho mai potuto giocarmela alla pari, non sono mai stato preso in considerazione, per loro Trapp era comunque titolare. L’allenatore mi diceva che in caso di dubbio, avrei avuto di sicuro una chance: invece non è stato così neppure quando eravamo già lontani in classifica, giocando ogni tre giorni. C’era turnover per tutti, ma non in porta: mi è sembrata un’esagerazione. Ci sono rimasto male. Sono deluso anche per quanto ho dato a questa maglia in cinque anni, se non altro per professionalità. Le scelte dell’allenatore poi però le ho sempre accettate, pur non condividendole», ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport.

SCIVOLONE – Si sfoga Sirigu, che non ha apprezzato nemmeno le dichiarazioni del vice direttore sportivo Letang, il quale l’estate scorsa in occasione della presentazione di Trapp disse che il PSG non si sarebbe opposto alla sua cessione: «Non me l’aspettavo. Magari voleva essere cordiale, ma non mi è sembrato un gesto di gran classe. Al posto suo mi sarei comportato diversamente», ha spiegato l’ex portiere del Palermo, che è rimasto comunque in prima linea per la squadra: «Quest’anno penso di essere diventato più forte mentalmente. Non mi pento di essere rimasto e quando ho giocato ho dato garanzie. Ne sono fiero».

SCELTE – Ora, però, deve riflettere sul suo futuro. E’ ad un bivio tra il ritorno in Serie A e una nuova avventura in Premier League: «Mi restano due anni di contratto e dipende anche dal club che deve dirmi chiaramente se chiudiamo qui o se ci sarà concorrenza vera, anche se stenterei a crederci. Comunque non ci saranno problemi per trovare una soluzione condivisa. Di sicuro non voglio vivere un’altra annata simile. Il mercato dei portieri non è semplice: sono pronto a valutare progetti seri, anche in prestito, ma da squadre che mi vogliano davvero. La Champions non è fondamentale, anche se mi è mancata molto. Leonardo mi convinse di venire al Psg, quando il club partiva da zero, tenendomi due giorni al telefono…». Difficilmente andrebbe alla Juventus: «Buffon è sempre in grande forma, e mi fa piacere. Magari vado in pensione prima io di lui. Comunque non mi metterei a fare il secondo in un altro club, preferendo in caso rimanere al Psg. Poi nel calcio non sai mai».

NAZIONALE – In questi mesi difficili, però, Sirigu ha potuto contare sulla fiducia del commissario tecnico Antonio Conte e ciò ha significato tanto per lui: «La fiducia di una persona, al di là del suo ruolo, fa la differenza, soprattutto in un’annata come questa. Così mi sono allenato duramente anche per essere pronto per la Nazionale e non mancare l’Europeo». All’Europeo, però, sarà dura, anche per via delle assenze pesanti: «Forse ci manca qualità e esperienza, ma siamo ben organizzati e possiamo fare male a chiunque. Nei grandi tornei può succedere di tutto, contano dettagli e situazioni. L’infortunio di Verratti è particolare. Forse lo staff ha spinto per averlo in tempo per la Champions e a lui è mancata un po’ di esperienza nel gestirsi». E, infine, indica i padroni di casa come favoriti: «Dico Francia, che gioca in casa con grandi giocatori. Anche se non hanno Benzema, possono contare su Griezmann che ha fatto la differenza in Champions. E poi c’è molto entusiasmo, che però può essere un’arma a doppio taglio. Per loro è un’occasione storica».

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