2016

Maxwell: «PSG, blinda Ibrahimovic»

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Il terzino ha poi svelato: «Serie A? Seguo l’Inter»

Il Paris St Germain punta forte sulla Champions League dopo la vittoria contro il Chelsea nell’andata degli ottavi di finale. Sarà dura, però, a Stamford Bridge secondo Maxwell: «Sarà un ritorno tosto, perché ci affrontiamo da 2 anni e ci conosciamo alla perfezione. Non sarà come all’andata. Sarà una battaglia che affrontiamo con fiducia, ma consapevoli anche che sarà dura perché a loro basta l’1-0. Dobbiamo giocare con la nostra filosofia, creare molte occasioni, fare almeno un gol e non chiuderci», ha dichiarato il terzino del PSG ai microfoni de La Gazzetta dello Sport. Resta fiducioso Maxwell: «La mentalità è cambiata, sono arrivati ogni anno giocatori che vogliono vincere tutto: non siamo mai soddisfatti. C’è voglia, ambizione, convinzione di poter andare lontano».

ITALIA – L’ex difensore dell’Inter ha parlato anche del cammino in Champions League delle italiane: «In molti danno per scontato che il Bayern Monaco passi, ma tatticamente la Juventus è molto preparata. Credo abbia buone possibilità di qualificarsi. Per la Roma col Real Madrid ormai è dura dopo lo 0-2 dell’andata», ha spiegato Maxwell, che ha ammesso di seguire ancora il campionato italiano: «Seguo l’Inter soprattutto. Credo che Mancini possa fare cose notevoli nonostante il periodo difficile, ovvio quando cambi così tanto la rosa». A proposito di italiani: «Verratti è un talento speciale. Ce lo godiamo ogni giorno. Marco non è più una promessa, è già il presente, anche per l’Italia. Sirigu? È un momento delicato per Salvatore, ma lavora duro e con professionalità. Deve sapere che ha il sostegno di tutta la squadra. E le cose nel calcio possono cambiare in fretta».

FUTURO – Si parla poi della sua crescita e degli scenari futuri: «Se gioco ancora lo devo anche allo staff che mi dà fiducia. Poi tanto lavoro, disciplina, professionalità nella gestione del fisico, ma mi reputo anche fortunato: sono sempre arrivato nei club al momento giusto, in progetti ambiziosi, con grandi campioni. Rinnovo? C’è stato qualche contatto, nulla di concreto. Restare è un’opzione, certo non sarebbe male anche per la mia famiglia. Ma sono in forma e non avrei difficoltà ad adattarmi altrove. Futuro? Non so se ho il profilo dell’allenatore. Il dirigente forse, ma è ancora troppo presto per pensarci».

IL LEADER – Infine, su Zlatan Ibrahimovic, amico e compagno di squadra: «Ci siamo conosciuti in un momento particolare all’Ajax, molto giovani, lontano da casa. Avevamo bisogno di aiuto e si è creata questa lealtà, senza pretendere nulla in cambio. Poi abbiamo avuto la fortuna di giocare spesso insieme, all’Inter, al Barcellona, qui a Parigi; le nostre famiglie sono molto vicine e ciò rinforza il legame. Ha sempre la stessa mentalità, la voglia di dare il massimo, vincere sempre. Però è vero, s’è preso la responsabilità di portare avanti il progetto Psg, nel quale ha investito tanto. Se resterà? Avrà più scelte di me. Sceglierà la cosa migliore per lui e la sua famiglia. Ma il Psg dovrebbe tenerselo stretto anche per l’immagine forte che ha. Dipende da lui». 

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