2016

Napoli: i dolori del giovane Sarri

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Il tecnico azzurro forse si aspettava di più da De Laurentiis a gennaio

La sconfitta con la Juventus che ha causato l’addio al primo posto in campionato brucia ovviamente parecchio in casa Napoli. Una questione di casualità onestamente, perché i bianconeri non meritavano forse di vincere ma, come ha detto lo stesso allenatore azzurro Maurizio Sarri a fine gara: «La fortuna va a caso, forse è attratta da certi colori (il bianco e il nero, ndr. A non quadrare però del tutto a Napoli è stato più che altro l’atteggiamento dello stesso Sarri alla vigilia della sfida con i bianconeri e pure qualche giorno prima, quando aveva detto: «La Juve è di un’altra categoria, alla lunga il fatturato migliore farà la differenza». In molti hanno letto le dichiarazioni di Sarri quasi come una resa o, ancora peggio, come un’esaltazione dell’avversario, ma non è stato proprio così, tutt’altro… Secondo altri le parole di Sarri avevano un destinatario preciso: il presidente Aurelio De Laurentiis, reo forse di aver fatto troppo poco sul mercato di gennaio per rinforzare la squadra (anche se, onestamente, non è che le opzioni disponibili fossero poi tantissime). De Laurentiis, lo riconderete, prima dell’inizio della sessione invernale aveva promesso almeno un paio di colpacci, forse due top player, che non sono arrivati… 

GRASSI E REGINI, PER SARRI TROPPO POCO – Sono arrivati invece Alberto Grassi dall’Atalanta (che tra l’altro si è subito fatto male) e Vasco Regini dalla Sampdoria, tutto fuorché un top player. Con le dichiarazioni pro-Juventus Sarri non ha voluto nascondere una certa insoddisfazione: i bianconeri, con il loro fatturato, sono riusciti a mettere in piedi una squadra stellare non soltanto nell’undici titolare (che fino a quel momento non era stato comunque superiore a quello del Napoli, va detto), ma nelle alternative, tant’è che la partita è stata poi decisa da chi è subentrato, ovvero Alex Sandro e, soprattutto, Simone Zaza, non prorio due titolarissimi di questa stagione. Al termine del mercato di gennaio Sarri ebbe a dire: «Con gli acquisti di Grassi e Regini la società ha voluto confermare il programma di questa estate, cioè una stagione di crescita senza obiettivi precisi». L’allenatore partenopeo non ha mai parlato di Scudetto e non lo ha fatto in special modo dopo l’ultima scarna campagna acquisti: un modo per dire a De Laurentiis che forse, per vincere, serve qualcosina in più. 

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