2015
Insigne: «Napoli, sarò il tuo Totti»
L’azzurro punta la Roma: «Higuain – Dzeko? Non c’è paragone»
Andare via da Napoli non è nei programmi di Lorenzo Insigne, già tante volte accostato ad un addio agli azzurri sul mercato: di sicuro l’attaccante partenopeo, prodotto del vivaio napoletano, con Maurizio Sarri in panchina, ad oggi, non pensa sicuramente ad andare via. Dopo un anno un po’ tormentato, Insigne è tornato a sorridere: l’infortunio e le panchine sono alle spalle, adesso c’è spazio soltanto per i gol e per la gioia. Lorenzo fa pure una promessa ai tifosi: «Francesco Totti per me è un grande esempio. Ha sempre lottato per i colori della sua città ed è pure il mio sogno: vorrei seguire nel Napoli lo stesso percorso di Totti a Roma». L’aspettativa di Insigne è dunque quella di rimanere al Napoli almeno altri quindici anni, fino al termine della carriera. Nel corso dell’intervista odierna però l’attaccante azzurro ha parlato anche del futuro più immediato: la Roma, appunto, attesa domani al San Paolo.
NAPOLI, INSIGNE: «HIGUAIN MEGLIO DI DZEKO» – «Sarà una gara combattuta, tra due squadre con tanti campioni e vicine in classifica. La Roma non è in crisi: passa un periodo difficile. Mancano i risultati e nell’ambiente c’è una fisiologica delusione – le parole di Insigne a La Repubblica – . Alla Roma non ho mai segnato, ma c’è sempre una prima volta». Sul paragone tra bomber, Gonzalo Higuain contro Edin Dzeko: «Higuain è un fenomeno. Rispetto Dzeko, ottimo attaccante. Ma Higuain è di un altro pianeta, non a caso è stato sete anni al Real. Meno male che gioca nel Napoli», le parole di Insigne, che ancora non si spiega cosa sia potuto succedere al Napoli contro il Bologna («Forse una giornata storta, può capitare dopo diciotto risultati positivi di fila»).
«RIVOGLIO LA NAZIONALE» – Il futuro di Insigne passa anche per i prossimi Europei (oggi i sorteggi alle ore 18): «L’Italia avrà la sue chance: bisogna battere i migliori per arrivare fino in fondo. Io sto dando il massimo per mettermi in evidenza». Passati i problemi col c. t. Antonio Conte, che lo aveva escluso dai convocati l’ultima volta come punizione per aver rinunciato alla Nazionale la volta precedente per un piccolo infortunio? «Si sono dette e scritte troppe cose. Parlai con Conte nel ritiro della Nazionale, quando ebbi quel problema al ginocchio. Eravamo d’accordo sulla necessità che mi curassi al meglio, senza rischi. Ho grande stima del c. t. e rispetto le sue decisioni, ma farò di tutto per convincerlo a chiamarmi». Di certo il rapporto è migliore con Maurizio Sarri, con cui Insigne dice di aver trovato subito l’intesa: il mister azzurro lo fa giocare nel suo ruolo naturale, attaccante sinistro con licenza di svariare. Lorenzo però avvisa: «È ancora presto per sognare».