2017

Napoli, ecco perché Sarri fatica a rinunciare a Reina

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Calciomercato Napoli: snodo portiere, ma Sarri non tratta su Pepe Reina

L’attuale sessione di calciomercato del Napoli di Aurelio De Laurentiis vive di una certa serenità: l’imperativo era quello di confermare i pilastri dell’organico che così bene ha fatto nei due anni di gestione Sarri, per sancire il patto finale che porta dritto al faccia a faccia con la Juventus. Il prossimo campionato dovrà vedere una competizione più aperta, meno definita, il Napoli in tal senso vorrà giocarsi le sue carte forte di un organico che ha dimostrato il suo valore, che può assumere una proiezione superiore nell’immediato futuro e partire da un valore aggiunto che poche concorrenti potranno sfoggiare: la continuità. Aggiungere tasselli qua e là dove mancano alternative di livello, senza procedere a rivoluzioni, continuando sullo stesso sentiero tecnico. Con Pepe Reina, anche.

Napoli, la situazione Reina

Sì, perché aspetto cruciale della finestra odierna di calciomercato partenopeo è quello inerente al portiere: il contratto di Pepe Reina con il Napoli andrà in scadenza il prossimo giugno, al termine del campionato dunque, ragion per cui è sorto naturale il dibattito in merito alla sua successione. Classe ’82, in procinto dunque di compiere trentacinque anni, la dirigenza azzurra si è interrogata sulle decisioni da prendere nel merito: se continuare o meno insieme, se farlo con o senza rinnovo contrattuale. Un mix, quello desiderato da De Laurentiis e dirigenti: tenere Reina per un’ultima stagione, in nome del ribattezzato patto scudetto che l’intera rosa partenopea ha stretto nelle battute finali del recente campionato, ma senza procedere ad ulteriore rinnovo. Una soluzione che non soddisfa il portiere ed il suo entourage: la volontà di restare a Napoli è assoluta, ma in nome di tutto quanto dimostrato – non soltanto a livello tecnico ma anche caratteriale – il portiere gradirebbe che la sua posizione fosse riconosciuta con la firma su un nuovo contratto e dunque con il prolungamento dell’esperienza all’ombra del Vesuvio.

Le mosse di De Laurentiis e Giuntoli

L’ideale per la società sarebbe quello di tenere Reina per un anno e nel frattempo affiancargli un portiere di valore, affidabile, che possa avere una sana competizione con lo spagnolo per poi raccoglierne l’eredità a partire dalla prossima stagione. Dunque non ricercare un mero secondo portiere, ma una pedina strutturata, all’altezza della situazione, pronta per determinati contesti. Oppure, in alternativa, individuare un profilo giovanissimo di elevato valore che apprenda gli strumenti del mestiere – essenzialmente in termini di esperienza – da Pepe Reina per poi succedergli. Il primo identikit risponde al nome di Geronimo Rulli, portiere argentino classe ’92 che il Napoli ha individuato e che vuole prendere sfruttando il diritto di recompra che su di lui vanta il Manchester City: il club inglese lo riscatterebbe per 14 milioni dalla Real Sociedad, club in cui ha militato nell’ultima stagione, per poi cederlo al Napoli per una cifra intorno ai 20 milioni di euro, tra base fissa e variabile. Il secondo nome invece porta dritto ad Alex Meret, estremo difensore protagonista della fresca promozione della Spal in Serie A, talento classe ’97 che ha stupito per la capacità di incidere sul corso di una gara nonostante la giovanissima età, come fosse un predestinato del ruolo. Spesa che anche in questo caso, per via della chiara proiezione futura, si aggirerebbe intorno ai venti milioni.

L’indispensabilità di Reina nella mente di Sarri

Maurizio Sarri è un perfezionista, un interprete maniacale del suo lavoro, il classico allenatore che nulla lascia al caso: del resto il suo modello di calcio può funzionare esclusivamente se ognuno degli interpreti chiamati in causa conosca nel dettaglio il ruolo da svolgere, la parte da recitare in un copione in cui se salta una componente di conseguenza salta un po’ tutto. Anche per quanto concerne il delicato ruolo del portiere, parte integrante della struttura sarriana non soltanto per la capacità di muoversi tra i pali. Il portiere in una squadra di Sarri è il leader della fase difensiva, quello che a sostanzialmente ne guida i movimenti, quello che chiama determinate situazioni di gioco, quello che incoraggia uno dei componenti non appena qualcosa va storto. In tal senso Pepe Reina è il suo interprete ideale e non ha sostituti: non ne ha a maggior ragione perché strutturare un portiere nuovo, magari proveniente da un’altra realtà come è la Liga spagnola, porta in dote tempi di adattamento non necessariamente brevi e potenzialmente dannosi per una macchina perfetta quale intende essere quella di Sarri. Poi intendiamoci, tutto si fa, soprattutto quando si ha a che vedere con interpreti di valore assoluto come è senza dubbio Geronimo Rulli. Ma, per la serie di ragioni appena esposte, guai a privare Sarri di Reina: ripartirebbe con la resilienza che ha oramai dimostrato di possedere, basterebbe vedere alla cessione di Higuain, alla mancata sostituzione e al seguente infortunio di Milik, lì dove si è ritrovato letteralmente ad inventare un Mertens da 34 firme stagionali, ma il ruolo del portiere è qualcosa di talmente delicato che potrebbe arrecargli qualche pensiero di troppo. Napoli a lavoro per definire la situazione ottimale.

https://www.youtube.com/watch?v=L35OGAGzJLA

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