2018

Napoli, stai senza pensier’: l’improvvisazione al potere

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Lo strano caso del Napoli a gennaio: ancora nessun acquisto quando mancano poche ore alla deadline. Semplice sfortuna ed una buona dose di improvvisazione?

Se fisicamente il vuoto è l’assenza totale di materia, Napoli è metafisicamente l’assenza pressoché completa di organizzazione a tutti i livelli. Ma va bene anche così. In principio fu Verdi, prima trattato e quindi praticamente acquistato dal Bologna agli inizi di gennaio: l’attaccante rossoblu pareva davvero a un passo dal vestire la maglia azzurra, salvo poi ripensarci al ritorno da una vacanza a Dubai con la compagna. Pare che Simone non volesse lasciare la propria squadra al palo nel bel mezzo della stagione, anche se i tifosi partenopei non c’hanno ovviamente mai creduto. Chi se ne frega, dai: il bello della vita è l’imprevedibilità, giusto? Fu allora la volta di Deulofeu, panchinaro di lusso del Barcellona illuso in estate di potersela giocare con l’enfant prodige Ousmane Dembelé, pagato la bellezza di 105 milioni di euro dal Borussia Dortmund. Va bene: l’importante è crederci.

Sembra insomma che Gerard non fosse proprio congegnale agli schemi di Maurizio Sarri, motivo per il quale, quando lo spagnolo ha preferito l’eccellente destinazione Watford (squadra che sguazza nei bassifondi della Premier League, pensa un po’ che botta di vita) rispetto a quella azzurra, qualcuno ha tirato un gran sospiro di sollievo. Chi se ne frega, dai: anch’io una volta ho rifiutato un menage a tre con Belen e Adriana Lima (non erano congegnali ai miei schemi di figa). Meglio così: a quest’ora potevo essere padre. Alla fine fu il turno di Politano, giocatore nelle grazie di Sarri e della società pure. Pare che Matteo volesse in fondo accettare la destinazione azzurra, il Sassuolo no. Poi è arrivata la Juve impicciona (leggi anche: MAROTTA CATTIVISSIMO ME: BLUFF PER POLITANO) e niente: a poche ore dalla fine del mercato siamo ancora così. Chi se ne frega, dai: non bisogna comprare per forza, dodici/tredici giocatori perennemente in campo per quasi sessanta partite l’anno sono più che sufficienti per vincere.

Forever Younes

Niente paura comunque, il Napoli aveva finalmente messo le mani su un giocatore utile alla causa: Amin Younes, 24 anni, attaccante tedesco originario del Libano, in scadenza di contratto con l’Ajax. Younes, ingaggiato inizialmente per la prossima stagione, era il giocatore giusto al momento giusto: avrebbe anticipato il suo arrivo in azzurro di qualche mese per una manciata di milioni di euro. Bene, no? No, bene un cazzo. Amin, dopo essersi sottoposto alle visite mediche di rito ed aver figurato in tribuna domenica scorsa, è sparito. Pare che il ragazzo abbia problemi familiari gravi (per privacy non si può dire: un giornalista in diretta su una tv nazionale ha fatto sapere a tutto il mondo che c’è il nonno che sta morendo, però ripeto, per privacy non si può dire). Com’è, come non è, pure quest’altro è andato. Ci sarebbe un precedente singolare (leggi anche: MISTERO YOUNES: UN CASO IDENTICO SEI ANNI FA) a dire il vero, però chi se ne frega, dai. Ora non stiamo lì a precisare.

Resta il fatto che, a meno di ventiquattro ore dalla deadline di mercato, il Napoli non abbia comprato mezzo giocatore. S’era detto che, con la squadra prima in campionato e finalmente matura per poter abbattere la Juve (che gioca a mazzi di venti giocatori alla volta perché, pensa un po’, questi sono così scemi da credere che per vincere il campionato serva averci una rosa larga) questo poteva essere il momento giusto per piazzare un colpo giusto. Non è successo finora per sfortuna: nessuno vuole Napoli (ma diciamo per essere politically correct e un po’ meridione-friendly che il Napoli non vuole nessuno, perché non è necessario comprare nessuno alla fine, suvvia). Per sfiga ripetiamo, per chissà quale mistero e perché l’organizzazione per avere sempre un piano di riserva al piano di riserva è cosa evidentemente abbastanza superflua al momento. Cioè, ci sono cose più importanti che vincere un titolo che manca da quasi trent’anni. Tipo… avete visto oggi che gran bella giornata? Sembra quasi estate oh. Per tutto il resto basta la salute e un pochetto, ma giusto un pochetto, di sana improvvisazione: vai Napoli, stai senza pensier’.

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