2016
Milan: ultimatum per Bacca, Zaza aspetta
Vivendì attacca per Premium: «Ferrari? In realtà è una Fiat Punto»
Il tempo stringe per il Milan, che ha lanciato un ultimatum a Carlos Bacca: entro il weekend dovrà decidere cosa fare del suo futuro. Al momento è aperta solo una pista: il West Ham. Quello del Napoli non è uno scenario concreto, perché la prima scelta dei partenopei è Mauro Icardi. E poi il club inglese è l’unico a voler pagare 30 milioni di euro in tre anni e a ritoccare l’ingaggio del colombiano portandolo da 3,8 milioni di euro a 4,5 milioni. Bacca vorrebbe proposte solo da squadre che parteciperanno alla Champions League, ma le opzioni a sua disposizione non sono realizzabili. Il West Ham, che parteciperà all’Europa League, è disposto ad aspettare ancora, ma va convinto Bacca. Ormai, come riporta il Corriere dello Sport, è alle strette: anche Vincenzo Montella vuole risposte.
INTRECCI – Con la cessione di Bacca al West Ham si sbloccherebbe l’acquisto di Mateo Musacchio dal Villarreal: servono, infatti, 20-22 milioni di euro. Intanto, come riportato dal Corriere dello Sport, è emersa la collaborazione tra Giuseppe Riso e il padre di Simone Zaza, che sarebbe il sostituto di Bacca in attacco, ma servono 25 milioni di euro per portarlo via dalla Juventus. E se Bacca restasse? Allora potrebbe essere sacrificato Mattia De Sciglio: «Ci sono sicuramente tanti club interessati al mio assistito, ci stiamo guardando intorno. Sia in Italia che all’estero è molto apprezzato, abbiamo avuto anche un contatto con il Napoli», conferma l’agente del terzino rossonero, come riportato da Tuttosport. Anche la Roma sta valutando la situazione dopo l’infortunio di Mario Rui.
FERRARI? NO, UNA PUNTO – A suggellare il momento di difficoltà in casa Milan arrivano le dichiarazioni di Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato di Vivendì, la cui trattativa per Premium è deflagrata recentemente: «Se dici che mi vendi una Ferrari, ma questa si dimostra essere una Fiat Punto, c’è un problema. Ci sono una serie di affermazioni che sono sbagliate e non possiamo accettarlo. Le affermazioni contenute in alcuni comunicati di Mediaset sono diffamatorie e siamo pronti a sostenerlo davanti alla giustizia», ha dichiarato al Financial Times.